lunedì, 7 Ottobre 2024
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Pensione dipendenti pubblici: possibile estensione fino a 70 anni

L'ipotesi di trattenere i dipendenti pubblici fino a 70 anni si concretizza. Focus su volontarietà, costi e reazioni sindacali, ecco novità nella Manovra 2025.

L’ipotesi di trattenere in servizio i dipendenti pubblici fino a 70 anni si fa sempre più concreta, grazie alla proposta del Ministero della Funzione Pubblica. Questa misura, volontaria per i lavoratori, mira a impiegare chi aderisce in attività di affiancamento e tutoraggio dei nuovi assunti. Se confermata nella Legge di Bilancio 2025, sarà una soluzione a costo zero, in quanto per il personale che resterà in servizio non si procederà a nuove assunzioni.

Pensione dipendenti pubblici: per chi scatta a 70 anni

Non tutti i dipendenti pubblici potranno prolungare il loro servizio fino a 70 anni. Le anticipazioni riguardano solo una piccola percentuale, con un tetto massimo del 10%, secondo la relazione tecnica del Ministero della PA. Si prevede che il trattenimento in servizio interessi principalmente i dirigenti con alte retribuzioni. Per ogni dirigente che resterà in servizio, infatti, l’amministrazione dovrà rinunciare all’assunzione di nuovo personale, mantenendo invariati i costi.

Le anticipazioni del Ministro Zangrillo

Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha spiegato che la misura servirà a formare i neoassunti. Nella Manovra 2025 si discuterà la possibilità di trattenere in servizio fino al 10% del personale già impiegato. Zangrillo ha sottolineato come l’obiettivo sia affiancare il personale più giovane con dipendenti esperti, per agevolare il trasferimento di competenze e garantire un’efficace formazione.

Le posizioni dei sindacati

I sindacati si mostrano critici riguardo la misura. Pierpaolo Bombardieri, segretario della UIL, teme che la volontarietà sia solo apparente e sottolinea l’importanza di nuove assunzioni, specialmente di figure in grado di gestire la transizione tecnologica. Anche Maurizio Landini, segretario della CGIL, definisce la misura “una follia”, accusando il governo di voler ridurre i costi della PA, a discapito dei lavoratori.

La misura, attualmente in fase di studio, non comporterà maggiori costi per lo Stato, ma garantirà un risparmio durante il periodo di trattenimento in servizio.

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