Recentemente, il Comitato di Indirizzo e Vigilanza (Civ) dell’Inps ha evidenziato un grave problema di bilancio: un debito di 6,6 miliardi di euro che l’istituto non aveva mai identificato in precedenza. Questo passivo deriva in gran parte dalle misure di saldo e stralcio dei debiti fiscali, che hanno portato all’annullamento di crediti dell’Inps verso le imprese. Le conseguenze di queste misure si ripercuotono anche sulle pensioni, poiché l’Inps si è trovato con minori entrate rispetto alle previsioni. Ora, il Civ avverte che il governo dovrà intervenire con risorse provenienti dalla fiscalità generale, cioè dalle imposte pagate dai cittadini, per garantire il pagamento delle pensioni future.
La revisione dei crediti deteriorati
Il 15 aprile 2025, il Civ ha esaminato la situazione dei crediti deteriorati. Il riaccertamento dei crediti residui al 31 dicembre 2023 ha rivelato che eliminazioni e variazioni determineranno una riduzione di 13,7 miliardi di euro nel Rendiconto generale 2024. Sebbene questo impatti negativamente i bilanci, non si riflette direttamente sul bilancio dell’Inps grazie alla presenza di un fondo specifico per la compensazione di crediti deteriorati. Tuttavia, le variazioni più recenti portano il passivo complessivo a 16,4 miliardi di euro.
Le misure di stralcio dei debiti con la Pubblica Amministrazione
Il Civ ha individuato che gran parte del passivo deriva dalle misure di saldo e stralcio introdotte negli ultimi anni. Le principali misure, come la legge 119 del 2018 e la legge 41 del 2021, hanno cancellato milioni di euro di debiti di piccola entità. In particolare, circa 400.000 euro derivano dallo stralcio dei crediti fino a 1.000 euro (Legge 119/2018), 5,4 miliardi di euro sono legati alla legge 41/2021 che ha eliminato debiti fino a 5.000 euro, e ben 9,9 miliardi di euro si devono alla Legge 197/2022, che ha stralciato crediti fino a 1.000 euro.
L’Impatto del debito sull’Inps sulle pensioni
L’Inps ha subito un forte impatto dalle misure di saldo e stralcio. Le imprese, infatti, hanno approfittato di queste misure per cancellare debiti relativi ai contributi pensionistici, creando una perdita di entrate per l’Inps. Il risultato è un buco finanziario che ammonta a 6,6 miliardi di euro solo per la gestione dei contributi relativi ai lavoratori dipendenti. Questo deficit non è coperto dal fondo per il deterioramento dei crediti, lasciando l’Inps con un vuoto significativo nel suo bilancio.
La richiesta di intervento del Governo
In vista della crescente difficoltà, il Civ ha fatto appello al governo, chiedendo di garantire interventi compensativi a carico della fiscalità generale. In altre parole, il governo dovrà trovare risorse attraverso le imposte pagate dai cittadini per colmare il buco da 6,6 miliardi di euro. Questo intervento sarà cruciale per permettere all’Inps di continuare a garantire il pagamento delle pensioni future, senza compromettere l’equilibrio finanziario dell’istituto.
Il debito dell’Inps evidenzia un problema crescente legato alla gestione delle risorse e alla necessità di intervenire prontamente per evitare che la situazione finanziaria peggiori ulteriormente. Il governo dovrà agire tempestivamente per evitare ricadute negative sul sistema previdenziale del paese.
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