Le riforme previdenziali hanno ridotto drasticamente gli assegni delle pensioni dei lavoratori, colpendo duramente insegnanti e personale ATA. Nel settore scolastico, gli stipendi si attestano attorno ai 30.000 euro lordi annui, ben al di sotto dei 34.000 euro medi della pubblica amministrazione. Inoltre, il percorso professionale nella scuola è spesso segnato da lunghi periodi di precariato e discontinuità, che penalizzano ulteriormente i lavoratori. Con l’attuale sistema contributivo, le pensioni potrebbero scendere di un terzo rispetto all’ultimo stipendio percepito, portando molti a vivere con circa 1.000 euro al mese.
Una soluzione concreta con la previdenza complementare
La previdenza complementare rappresenta un’opportunità fondamentale per evitare di ritrovarsi con una pensione inadeguata. Per i lavoratori della scuola, il Fondo Espero, che celebra i suoi 20 anni di attività, si propone come un valido “paracadute”. Questo strumento consente di ottenere benefici fiscali significativi, riducendo l’imponibile nella dichiarazione dei redditi. Inoltre, lo Stato contribuisce con una quota aggiuntiva, aumentando il vantaggio economico per chi aderisce. Riccardo Resciniti, presidente del Fondo Espero, evidenzia la serietà nella gestione degli investimenti e la tutela garantita ai lavoratori, sottolineando come il fondo risponda a esigenze reali, testimoniando una crescita costante negli anni.
Vantaggi fiscali e contributo dello Stato
Aderire al Fondo Espero offre importanti agevolazioni fiscali. Il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Vito Carlo Castellana, spiega come la previdenza complementare permetta di dedurre fino a 5.200 euro all’anno, riducendo il reddito imponibile e le tasse da pagare. Inoltre, lo Stato aggiunge l’1% dello stipendio lordo al fondo pensionistico, aumentando il capitale accantonato. Castellana evidenzia che questo rappresenta un’integrazione significativa al reddito, rendendo il Fondo Espero una scelta conveniente per i lavoratori del comparto scuola.
Silenzio-assenso: un futuro luminoso per la previdenza complementare
Il presidente, Riccardo Resciniti, guarda con ottimismo al futuro, confidando in un’ulteriore diffusione della previdenza complementare nel mondo della scuola. L’introduzione del meccanismo del silenzio-assenso potrebbe semplificare l’adesione, ampliando la platea dei beneficiari. Questa prospettiva, unita ai vantaggi fiscali e al contributo statale, rendendo i fondi complementari una risorsa strategica per affrontare le sfide del sistema contributivo e garantire una pensione dignitosa.
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