Percorsi INDIRE: disagi per calendari e piattaforma, FLC CGIL chiede intervento urgente
Formazione INDIRE docenti sostegno 2025: orari insostenibili e problemi tecnici sollevano critiche. FLC CGIL chiede intervento urgente ai Ministeri
I percorsi formativi per docenti “triennalisti” promossi da INDIRE stanno registrando numerose criticità. L’organizzazione oraria estrema e i malfunzionamenti della piattaforma sollevano preoccupazioni su qualità della formazione, diritto allo studio e gestione del lavoro scolastico da settembre
Percorsi INDIRE: lezioni troppo intense e problemi tecnici
L’avvio dei percorsi di formazione per i docenti con tre anni di servizio sul sostegno, come previsti dal DL 71/2024 e regolati dal DM 75/2025, ha evidenziato gravi disagi organizzativi. In molte sedi si segnalano calendari con giornate da 10 ore di lezione, ripetute per fino a quattro giorni consecutivi, con una sola pausa prevista di un’ora. A ciò si aggiungono problemi di accesso alla piattaforma INDIRE, connessioni interrotte e, in alcuni casi, l’assenza di docenti formatori nelle aule virtuali. Questi elementi hanno caratterizzato fin dal primo giorno lo svolgimento delle attività, lasciando presagire difficoltà sistemiche che, secondo FLC CGIL, compromettono la qualità e la tenuta dei percorsi di formazione. L’esposizione prolungata ai dispositivi e la fatica cognitiva causata dalla durata delle sessioni sono incompatibili con un apprendimento realmente efficace.
Formazione incompatibile con incarichi scolastici
Una delle principali preoccupazioni sollevate dal sindacato riguarda la gestione del percorso una volta iniziato l’anno scolastico. I corsisti potrebbero ricevere incarichi di supplenza e trovarsi costretti a conciliare attività lavorativa e formazione, generando una doppia difficoltà organizzativa anche per le scuole. Queste ultime dovranno rimodulare gli orari per garantire il diritto alla formazione, senza disporre però di strumenti normativi o operativi sufficienti. La compressione dei tempi non trova giustificazione nella normativa: il decreto ministeriale prevede che i corsi durino non meno di quattro mesi, ma non impone un limite massimo, se non la conclusione entro il 31 dicembre 2025. Non si comprende, quindi, l’urgenza di concentrare così intensamente le attività in piena estate, senza garantire qualità e sostenibilità.
FLC CGIL: rivedere subito tempi e modalità
Alla luce delle criticità emerse, FLC CGIL ha rivolto un appello ai Ministeri dell’Istruzione e dell’Università affinché si intervenga urgentemente presso INDIRE e gli atenei coinvolti, per rivedere il calendario delle attività. L’obiettivo è ripristinare un equilibrio tra tempi di svolgimento, qualità della formazione e diritto al lavoro. Il sindacato sottolinea che le modalità attuali rischiano di trasformare un’opportunità in un ostacolo, penalizzando sia i docenti coinvolti che le istituzioni scolastiche in vista dell’anno scolastico 2025/26.