Plusdotato bocciato per noia: il TAR annulla la decisione della scuola
TAR Veneto accoglie il ricorso dei genitori di un alunno plusdotato bocciato con 6 in condotta: illegittimo il rifiuto del PDP, scuola condannata.
Il TAR del Veneto ha accolto il ricorso dei genitori di un ragazzo plusdotato bocciato con 6 in condotta, dichiarando illegittima la decisione della scuola che non aveva predisposto un Piano Didattico Personalizzato nonostante le richieste documentate. La sentenza, depositata l’8 settembre 2025, rappresenta un precedente rilevante per tutti gli studenti con bisogni educativi speciali.
Plusdotazione ignorata e richieste inevase
Il caso riguarda uno studente di 13 anni di un istituto comprensivo vicentino, promosso in tutte le discipline con voti tra il 6 e l’8, ma respinto per il giudizio insufficiente in condotta. La famiglia aveva presentato una certificazione specialistica che attestava la condizione di plusdotazione cognitiva, caratterizzata da un quoziente intellettivo elevato e da possibili difficoltà comportamentali. La psicologa evidenziava come la noia e la demotivazione in classe potessero generare atteggiamenti disturbanti. Nonostante ciò, la scuola si è rifiutata di predisporre un PDP, sostenendo erroneamente che la certificazione dovesse contenere l’indicazione numerica del QI, requisito inesistente nella normativa.
Provvedimenti disciplinari e bocciatura finale
Nel corso dell’anno scolastico 2024-2025, il Consiglio di Classe ha adottato diversi provvedimenti punitivi, come l’esclusione del ragazzo dalla corsa campestre e dalle uscite didattiche, senza tenere conto della natura neuropsicologica dei suoi comportamenti. Alla fine dell’anno, il Consiglio ha deliberato la non ammissione alla classe successiva esclusivamente per la condotta, ignorando che lo studente fosse pienamente sufficiente in tutte le discipline. Una scelta che, secondo i genitori, aggravava ulteriormente le difficoltà legate alla sua plusdotazione, imponendogli la ripetizione di argomenti già acquisiti.
La sentenza del TAR e il valore giurisprudenziale
Con la sentenza n.1530/2025, il TAR ha stabilito che il rifiuto del PDP fosse illegittimo e privo di fondamento giuridico. I giudici hanno riconosciuto una disparità di trattamento rispetto agli altri studenti con bisogni educativi speciali, ribadendo che la predisposizione di strumenti personalizzati non può essere negata in presenza di comprovate necessità. Il Tribunale ha inoltre sottolineato che la bocciatura di un alunno plusdotato senza insufficienze scolastiche comporta un effetto pedagogico controproducente, aumentando il rischio di comportamenti problematici. La scuola è stata quindi obbligata a rivalutare l’ammissione del ragazzo, tenendo conto delle sue potenzialità e delle implicazioni educative di una decisione punitiva ingiustificata.