Polemiche sugli alunni dell’asilo in visita didattica alla moschea, la Direttrice: 'L'inclusione è il futuro'

Susegnana (Treviso): visita degli alunni di un asilo cattolico alla moschea. La direttrice difende la scelta: “Inclusione e dialogo sono la nostra missione”.

05 maggio 2025 20:55
Polemiche sugli alunni dell’asilo in visita didattica alla moschea, la Direttrice: 'L'inclusione è il futuro' - Alunni in ginocchio presso una moschea
Alunni in ginocchio presso una moschea
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Una visita didattica alla moschea da parte di una scuola dell’infanzia cattolica di Susegana (Treviso) ha acceso un acceso dibattito pubblico e politico. Al centro della questione, l’uscita organizzata dalla scuola paritaria Santa Maria delle Vittorie, che ha coinvolto i bambini e le bambine di tutte le sezioni, tranne i più piccoli, per far conoscere il centro culturale islamico “Emanet”, luogo di preghiera di molti alunni musulmani.

Un ponte tra culture: la visita alla moschea

Durante l’incontro al centro islamico “Emanet”, i bambini sono stati accolti calorosamente. Hanno osservato l’ambiente, fatto domande curiose e si sono seduti spontaneamente sul grande tappeto rosso. La visita è stata pensata per far conoscere ai bambini il luogo dove pregano molti dei loro compagni ogni venerdì, senza alcuna intenzione di indottrinamento. Alla fine del percorso, è stato proposto un momento di preghiera per la pace, ciascuno secondo il proprio vissuto spirituale.

Oltre le polemiche: il valore della conoscenza

La direttrice Stefania Bazzo respinge con decisione le accuse di aver imposto una “preghiera unica” e sottolinea che i bambini hanno semplicemente imitato, con curiosità infantile, i gesti descritti dall’imam. “Per loro – afferma – ogni persona è uguale e diversa, e questo sguardo è quello che dobbiamo custodire”. Il vero senso dell’uscita, secondo la scuola, è l’educazione al rispetto e alla conoscenza reciproca in un contesto multiculturale che richiede strumenti pedagogici adeguati sin dall’infanzia.

Un progetto educativo condiviso dalle famiglie

La visita alla moschea si inserisce in un progetto più ampio che da anni coinvolge la scuola, le famiglie e il parroco. In programma, laboratori interculturali, attività condivise, canti e cucine del mondo. Anche le famiglie musulmane partecipano attivamente, condividendo pienamente la proposta educativa. “I nostri bambini musulmani fanno il presepe a Natale e pregano con noi per l’Avvento. Sono parte della comunità scolastica a tutti gli effetti”, spiega Bazzo.

Inclusione come responsabilità collettiva

La direttrice ammette di essere sorpresa dalla polemica esplosa a livello nazionale, ma ribadisce che l’iniziativa ha ricevuto piena adesione da parte della comunità scolastica. “Serve fare di più per far arrivare l’inclusione a tutta la società – dice –. Questa esperienza ci ha fatto capire che dobbiamo avere il coraggio di affrontare i temi difficili. Noi continueremo a lavorare per costruire ponti, non muri, e invitiamo anche le altre scuole a non avere paura”.

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