Una criticità strutturale quella dell’organico di fatto relativo ai precari sul Sostegno e dei tantissimi posti in deroga. Anche per il prossimo anno scolastico la scuola italiana dovrà fare i conti (e che conti) con un vero e proprio esercito di supplenti, spesso anche senza il necessario titolo di specializzazione.
La FLC CGIL lancia l’allarme supplenze precari sostegno senza titolo: enormi differenze tra territori del nord e quelli del sud
Se si dà un’occhiata agli elenchi delle disponibilità delle cattedre rimaste vuote dopo la fase della Call veloce ordinaria, le criticità diventano paradossi e le differenze tra i differenti territori italiani consacrano una situazione davvero raccapricciante per il futuro del sistema formazione in Italia.
Se da un lato troviamo alcune regioni con zero posti dopo la fase della call veloce (Campania, Piemonte, Sicilia e Toscana), esistono invece altre regioni con migliaia di posti ancora vuoti, che andranno ricoperti quasi sicuramente dal personale precario i primi giorni (forse) di settembre.
Cattedre Sostegno rimaste vuote: in Emilia Romagna sono quasi duemila, segue la Lombardia con circa la metà
Per esempio, il caso più eclatante è quello dell’Emilia Romagna, che con le sue 1.871 cattedre ancora disponibili sovrasta di quasi il doppio la crudele situazione della Regione Lombardia. In questo caso le cattedre sul sostegno disponibili sono in tutto 964.
A lanciare per l’ennesima volta l’allarme su questo dibattuto argomento è Gianna Fracassi attuale segretaria generale della Flc Cgil, la quale lamenta da parte sua la mancanza di un serio piano straordinario di assunzioni nell’ambito del sostegno.
Per la Fracassi si tratterebbe di una situazione vergognosa. “Il 50% dei posti di sostegno per gli alunni con disabilità sono deroghe determinate anno per anno, cioè posti che è impossibile stabilizzare”. La tematica del precariato nella scuola ed in particolare degli insegnanti di sostegno pare non volersi risolvere mai.
“La finanziaria del 2021 ha previsto un piano triennale di stabilizzazione per 25mila posti, quest’anno gli ultimi 9mila. In più nel 2023 è stato ottenuto di poter effettuare assunzioni a ruolo per il sostegno anche dalle graduatorie di prima fascia provinciali per docenti che hanno già effettuato un percorso di specializzazione, formativo e selettivo. Un piccolo passo avanti ma il problema resta”, prosegue Gianna Fracassi.
Troppi posti in deroga sul Sostegno: occorre trasformare in organico di diritto l’attuale organico di fatto
“Quasi il 50% dei posti non sono nell’organico di diritto, che consente la stabilizzazione, ma sono posti in deroga, quindi quantificati di anno in anno. In gran parte sono autorizzati in seguito a sentenze dei Tar: l’assegnazione degli insegnanti di sostegno è insufficiente rispetto al numero e ai bisogni degli alunni così i genitori ricorrono al Tribunale amministrativo che delibera le assegnazioni in corso d’anno che, però, sono temporanee perché derivate da una sentenza. L’anno scorso abbiamo superato i 100mila posti in deroga”, spiega Manuela Calza, componente della segreteria nazionale FLC CGIL.
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