mercoledì, 15 Gennaio 2025
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Rapporto PIAAC OCSE, competenze degli adulti in Italia: quadro sconfortante

Il rapporto PIAAC dell’OCSE evidenzia un quadro sconfortante sulle competenze degli adulti in Italia. Il Paese si colloca tra gli ultimi posti al mondo

L’ultima edizione del rapporto PIAAC dell’OCSE evidenzia un quadro preoccupante per le competenze degli adulti in Italia. Il Paese si colloca tra gli ultimi posti a livello mondiale in alfabetizzazione, abilità matematiche e risoluzione dei problemi, con un progresso minimo rispetto all’indagine di dieci anni fa. Finlandia, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia guidano la classifica, mentre l’Italia rimane indietro, sestultima per comprensione del testo, quartultima in matematica e terzultima nella risoluzione dei problemi.

Competenze degli adulti in Italia: parecchie difficoltà nella comprensione dei testi

Sul fronte dell’alfabetizzazione (literacy), il 35% degli adulti italiani si ferma al livello 1 o inferiore, rispetto a una media OCSE del 26%. Questo significa che molti riescono a comprendere solo testi brevi e semplici, ma faticano a collegare concetti più complessi o interpretare testi articolati. Al contrario, solo il 5% degli italiani raggiunge i livelli superiori di competenza, contro una media OCSE del 12%. Questo divario limita significativamente la capacità della popolazione di partecipare a pieno alla vita sociale, economica e culturale.

Competenze matematiche (Numeracy): gli italiani possiedono limitate capacità di calcolo

Le competenze matematiche (numeracy) presentano un quadro simile. Il 35% degli adulti italiani si colloca al livello 1 o inferiore, rispetto a una media OCSE del 25%. Questo livello implica una padronanza limitata di calcoli base e interpretazione di dati semplici, mentre le attività più complesse risultano difficili. Solo il 6% degli italiani raggiunge i livelli più alti (media OCSE: 14%), dimostrando capacità come il calcolo di rapporti e l’analisi di grafici. Questa carenza influisce negativamente sulle competenze necessarie per affrontare situazioni quotidiane e professionali più articolate.

Adaptive Problem Solving: il gap più significativo

La situazione più critica si registra nella risoluzione dei problemi adattivi (Adaptive Problem Solving – APS). Il 46% degli adulti italiani si trova al livello 1 o inferiore, rispetto a una media OCSE del 29%. Ciò indica che quasi la metà della popolazione adulta riesce a gestire solo problemi semplici, mentre appena l’1% raggiunge i livelli più alti di competenza (media OCSE: 5%). Questa lacuna limita la capacità di adattarsi a contesti nuovi e complessi, una competenza sempre più richiesta nel mondo contemporaneo.

Divario generazionale e gap con la media OCSE

Un elemento significativo dell’indagine è il divario generazionale. Gli adulti tra i 55-65 anni registrano punteggi inferiori ai giovani tra i 25-34 anni in tutti i settori analizzati. In literacy, ad esempio, i più anziani ottengono un punteggio medio di 22 punti inferiore rispetto ai giovani (media OCSE: 30 punti). Tuttavia, anche i giovani italiani risultano sotto la media OCSE: i punteggi medi nella fascia 16-24 anni sono 263 in literacy, 259 in numeracy e 245 nell’APS, a fronte di standard internazionali più elevati.

Questo rapporto sottolinea l’urgenza di politiche educative mirate a migliorare le competenze degli adulti e dei giovani, con particolare attenzione alla comprensione del testo, alle abilità numeriche e alla capacità di risolvere problemi complessi, fondamentali per affrontare le sfide del futuro.

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