Riconferma docenti di sostegno: la norma riguarda solo l’a.s. 2025/26
Riconferma docenti sostegno: 45.800 incarichi per l’a.s. 2025/26 con regole nuove e controverse, misura limitata a un anno e futuro incerto.
La procedura di riconferma dei docenti di sostegno ha coinvolto 45.800 insegnanti per l’a.s. 2025/26, introducendo criteri innovativi ma anche controversi. Si tratta di una misura limitata a un solo anno scolastico che apre il dibattito su stabilità del personale, continuità didattica e tutela dei diritti degli alunni e dei docenti.
Numeri e criteri della riconferma su sostegno
Per l’anno scolastico 2025/26 sono stati riconfermati 45.800 docenti di sostegno già in servizio nel 2024/25 grazie alla procedura del DM n. 32/2025, centrata sulla richiesta diretta delle famiglie. I dati provengono dai decreti degli Uffici scolastici pubblicati entro il 31 agosto dopo le verifiche del cosiddetto “bollettino zero”. Inizialmente si era parlato di circa 58.000 riconferme, ma il dato definitivo risulta più basso, con una percentuale del 41% rispetto ai posti disponibili. La platea complessiva interessata era di 120.000 insegnanti, numero ridotto da mobilità, ruoli, assegnazioni provvisorie e trasferimenti degli alunni. Significativa la concentrazione delle conferme nelle province del Nord.
Una norma tra consensi e critiche
La nuova procedura ha introdotto una modalità diversa di assegnazione delle cattedre ai supplenti rispetto alle regole precedenti, creando un dibattito acceso. Da un lato alcune associazioni hanno sostenuto la misura, vedendola come un passo per favorire la continuità didattica per gli alunni con disabilità. Dall’altro sindacati e parte dei docenti contestano che il servizio prestato senza titolo possa consentire una priorità nella riconferma, a discapito dei docenti specializzati. Questa tensione riflette il paradosso tra esperienza maturata e titoli di studio, alimentando la discussione sull’equilibrio tra competenze e stabilità del personale scolastico.
Limiti temporali e prospettive future
Il DM n. 32/2025 prevede espressamente che la procedura trovi applicazione solo per l’a.s. 2025/26, come indicato all’art. 4 comma 3. Non è quindi certo che il meccanismo venga reso strutturale: potrebbe trattarsi di un intervento ponte in vista delle assunzioni in ruolo programmate dal 2026/27 tramite i nuovi elenchi regionali per gli idonei dei concorsi. Le immissioni in ruolo su posti di sostegno per il 2025/26 si sono infatti fermate a 7.820 contro i circa 13.000 autorizzati per mancanza di aspiranti. Intanto, a novembre è attesa la discussione di un ricorso volto a dimostrare l’impatto reale della misura sui diritti dei docenti e sulla qualità del servizio scolastico. Il quadro attuale è quindi provvisorio e lascia aperti interrogativi sul futuro della continuità didattica e sul ruolo dei docenti di sostegno nelle scuole italiane.