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Rientro in classe, ma non per tutti: tra il personale scolastico il 40% potrebbe essere ‘fragile’

Rientro in classe. Secondo alcune statistiche, pubblicate su 'Il Fatto Quotidiano', il 40% del personale scolastico rientrerebbe tra i 'lavoratori fragili'.

Il previsto rientro in classe si avvicina. Rimangono 8 giorni dall’inizio delle lezioni di recupero e circa 22 dall’inizio delle attività didattiche. In questo periodo si parla tanto di lavoratori fragili e di come una buona parte del personale scolastico in servizio nelle scuole italiane potrebbe farne parte. Si pensa subito a questo connubio in quanto è risaputo che l’età media del personale scolastico italiano, docenti e ATA, supera abbondantemente quello degli altri paesi dell’area Ocse.

L’allarme nasce anche dal fatto che le informazioni mediche e scientifiche circa l’età media dei contagiati dal Codid-19 guada caso coincide proprio con l’età media del personale anzidetto. Due indizi, dunque, potrebbero (e nella maggior parte dei casi possono) costituire una prova!

Rientro in classe anche per i lavoratori fragili? A rischio circa il 40% del personale scolastico

I soggetti fragili infatti rientrano a pieno titolo nella statistica dei contagiati che in larga misura possiedono un’età compresa tra i 50-55 e i 60-65 anni di età, anche se di fatto ultimamente questo range si è abbassato di quasi 10-15 anni.

Del problema e delle conseguenze che potrebbero verificarsi durante il ritorno a scuola ne fa cenno un articolo pubblicato quest’oggi da Orizzontescuola, tratto dalle statistiche pubblicate sul “il Fatto Quotidiano“. All’interno del pezzo del quotidiano nazionale di Travaglio a quanto pare vengono illustrate sapientemente alcune statistiche sull’età media dei dipendenti pubblici che rientrerebbero a pieno titolo tra il personale fragile (età e patologie).

Dai dati riportati nell’articolo in questione risulterebbe appunto che il 40% del personale scolastico, suddiviso indistintamente tra insegnanti/docenti e amministrativi/collaboratori potrebbe essere contagiato dal Covid-19. Questi soggetti infatti rientrano, per l’età anagrafica e per le patologie possedute, tra coloro i quali possono essere considerati a rischio fragilità.

L’INAIL corre ai ripari: diramato un documento in cui si chiede “inidoneità temporanea” o le “limitazioni dell’idoneità” dei lavoratori fragili

Ovviamente, il rischio che potrebbe corrersi, visto la vigenza dello stato di emergenza prorogata fino al 15 ottobre, sarebbe quello di una mole di insegnanti e unità lavorative di personale ATA assenti per malattia. Basterebbe appunto presentare un certificato medico che attesti il loro stato di salute precario e in automatico si rientrerebbe tra i cosiddetti lavoratori ‘fragili’.

Per ovviare a questo inconveniente un documento dell’INAIL diramato in queste ore alle strutture territoriali ipotizza di valutare la condizione di “inidoneità temporanea o limitazioni dell’idoneità” di questi lavoratori.

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