Rinnovo contratto scuola: aumenti inadeguati, scontro aperto tra Zangrillo e i sindacati

Scontro sul rinnovo del contratto scuola 2022/24. Il ministro della PA Zangrillo cerca un accordo rapido, ma la FLC CGIL si oppone agli aumenti proposti.

04 settembre 2025 18:44
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La trattativa per il rinnovo contratto scuola relativo al triennio 2022/24 è in una fase di stallo. Il ministro Zangrillo spinge per una chiusura rapida, tentando di ottenere la firma di almeno una sigla sindacale tra quelle dissenzienti. La FLC CGIL si oppone con forza, giudicando gli aumenti inadeguati a coprire l'inflazione e chiedendo risorse aggiuntive per i lavoratori.

La posizione del ministro Zangrillo

Il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottolineato l'urgenza di chiudere la partita contrattuale. Per raggiungere la maggioranza necessaria alla firma, è indispensabile l'adesione di CGIL o Uil. L'esponente del governo ha aperto un dialogo con la Uil, prospettando l'avvio delle trattative per il successivo triennio 2025-2027 entro due mesi dalla firma dell'attuale accordo. La proposta governativa include la promessa di un aumento complessivo e l'erogazione integrale delle risorse future. Tuttavia, il ministro ha chiarito che non è legalmente possibile anticipare fondi dal prossimo contratto, pur comprendendo le richieste sindacali in tal senso.

La dura replica della FLC CGIL

La risposta della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL è stata immediata e critica. Il sindacato ha accusato l'esecutivo di voler fare cassa a spese dei lavoratori, rifiutando un ruolo passivo di ratifica delle decisioni governative. La FLC CGIL contesta l'inadeguatezza degli aumenti proposti, circa il 6%, a fronte di un'inflazione certificata vicina al 18% nel triennio di riferimento. Tale divario provoca una drastica riduzione del potere d’acquisto degli stipendi. Viene inoltre sollevata la questione della perequazione retributiva, evidenziando come il comparto Istruzione e Ricerca sia il meno retribuito della Pubblica Amministrazione.

Le richieste per sbloccare la trattativa

Per superare l'attuale fase di stallo e procedere con la chiusura del CCNL 2022-2024, la CGIL ha posto condizioni precise. Il sindacato chiede lo stanziamento di risorse aggiuntive per garantire che gli aumenti contrattuali siano realmente allineati all'inflazione registrata dall'ISTAT. Inoltre, viene richiesta l'istituzione di un fondo specifico per la perequazione, finalizzato a colmare il divario retributivo non solo tra enti locali e ministeri, ma anche con il comparto dell'Istruzione. Queste richieste sono considerate la base minima per avviare un confronto costruttivo e rappresentativo delle esigenze di tutto il personale coinvolto.

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