Rinuncia al titolo estero solo per i corsi di sostegno: si resta in GPS con riserva
La rinuncia al riconoscimento estero è richiesta solo per accedere ai corsi di sostegno e non preclude supplenze o permanenza in GPS con riserva.


La rinuncia al riconoscimento del titolo estero, da effettuare entro il 25 giugno 2025, è necessaria solo per iscriversi ai nuovi percorsi di specializzazione sul sostegno. Non comporta la cancellazione dalle GPS né limita la possibilità di ricevere supplenze. Una scelta tecnica, non definitiva, utile a mantenere aperte più strade per l’insegnamento
Rinuncia vincolata all’iscrizione ai corsi di specializzazione su sostegno
I docenti in possesso di un titolo estero per il sostegno sono stati invitati a formalizzare la rinuncia al riconoscimento entro il 25 giugno 2025, in vista dell’iscrizione ai nuovi percorsi di specializzazione attivati secondo l’articolo 7 del DL n. 71/2024 (convertito in Legge 106/2024). La rinuncia è un requisito per accedere al percorso formativo previsto dal decreto ministeriale n. 77 del 24 aprile 2025, ma ha valore esclusivamente a questo scopo. Non si tratta di un passo indietro sul piano professionale, ma di una scelta utile per intraprendere un nuovo canale abilitante interamente gestito da enti italiani.
Nessuna esclusione dalle GPS e dalle supplenze
Chi rinuncia al riconoscimento del titolo non viene escluso dalle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS). La normativa chiarisce che si conserva la posizione nella prima fascia con riserva e si mantiene il diritto a ricevere incarichi di supplenza annuali o fino al termine delle attività didattiche. Non si perde nemmeno l’idoneità a eventuali incarichi già ottenuti tramite concorso o assegnazione da GPS. La rinuncia al titolo estero, quindi, non ha alcun effetto sui rapporti di lavoro già avviati o sui diritti acquisiti nelle graduatorie.
Il titolo di specializzazione sul sostegno conseguito in Italia varrà per sciogliere la riserva
Una volta completato il percorso formativo in Italia, il titolo di specializzazione conseguito avrà pieno valore giuridico, anche nei casi in cui il docente sia stato già assunto o inserito in graduatorie con riserva. Il nuovo titolo, conseguito nel sistema italiano, potrà infatti sciogliere la riserva in GPS e nei concorsi pubblici, consolidando la posizione del docente e rendendola definitiva. Il riconoscimento del titolo italiano sarà dunque sufficiente per garantire continuità nella carriera, anche se inizialmente si è optato per la rinuncia al riconoscimento estero.
Dubbi frequenti: si resta in prima fascia GPS con riserva
La questione centrale riguarda i docenti che temono di perdere la posizione in GPS: la normativa esclude esplicitamente questa possibilità. Si continua a figurare in prima fascia con riserva e si possono accettare incarichi regolarmente per l’anno scolastico 2025/26. Una volta ottenuto il titolo italiano, si potrà sciogliere la riserva sia in GPS sia in altre graduatorie dove si è eventualmente inseriti in attesa del riconoscimento estero. La rinuncia non pregiudica né il presente né il futuro, e lascia aperta la strada a tutte le opportunità previste dalla normativa italiana sul sostegno.