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Riscatto agevolato della laurea al 5%: cosa sapere sulla proposta Bucalo

Il riscatto agevolato della laurea per docenti e ATA con aliquota al 5% riduce i costi a 900 euro annui per il pensionamento anticipato. Cosa sapere.

Il riscatto agevolato della laurea rappresenta uno strumento strategico per chi desidera anticipare la pensione, soprattutto nel sistema contributivo puro. Grazie alla possibilità di trasformare gli anni universitari in periodi contributivi, il riscatto consente di accelerare l’accesso alla pensione, purché il titolo di studio sia stato conseguito e non vi siano contributi sovrapposti.

Necessari ulteiriori passaggi legislativi: vantaggi e limiti del riscatto agevolato della laurea

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato la modalità agevolata, fissando il costo a circa 6.076 euro per anno di corso, molto più vantaggioso rispetto al riscatto ordinario, che può superare i 10.000 euro annui. Tuttavia, per la piena attuazione di misure a favore dei giovani, si attendono ulteriori interventi legislativi. Il riscatto agevolato consente di ottenere anzianità contributiva con un investimento inferiore, rendendo più rapida la maturazione dei requisiti pensionistici.

Tra i benefici più apprezzati vi è la deducibilità fiscale delle somme versate, oltre alla possibilità di scegliere tra pagamento unico o rateizzato. Tuttavia, va considerato che questa modalità produce un montante contributivo ridotto, con effetti meno incisivi sull’importo della pensione futura. In un contesto previdenziale in continua evoluzione, la previdenza complementare si propone come alternativa integrativa, supportata anch’essa da incentivi fiscali. Il riscatto resta una scelta flessibile ma soggetta a eventuali cambiamenti normativi futuri.

La proposta di legge Bucalo: nuova aliquota e costi ridotti

Una possibile svolta arriva con la proposta di legge presentata dalla senatrice Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia), membro della Commissione Cultura e Istruzione del Senato. Il testo punta a introdurre un riscatto agevolato della laurea con un’aliquota ridotta al 5%, abbattendo il costo a circa 900 euro annui. Questa misura si rivolge al personale scolastico, inclusi docenti, ricercatori e ATA, e ha come obiettivo quello di anticipare l’uscita dal lavoro e rendere più accessibile il riscatto contributivo. Secondo la senatrice, la proposta sarebbe sostenibile per le finanze pubbliche e risponderebbe concretamente alle esigenze di una categoria chiave per il sistema educativo italiano.

Impatti attesi e prossimi sviluppi

Se approvata, la proposta di legge Bucalo potrebbe offrire nuove opportunità previdenziali a migliaia di lavoratori del comparto scuola e ricerca, incentivando il riscatto degli anni universitari grazie a costi contenuti e maggiore accessibilità. Il provvedimento potrebbe avere un impatto positivo sull’equilibrio tra vita lavorativa e pensionamento, agevolando il turn-over nel settore e contribuendo a rinnovare il personale. Tuttavia, sarà fondamentale valutare attentamente la sostenibilità finanziaria complessiva e l’effettiva efficacia della misura nel lungo termine, anche alla luce delle trasformazioni in corso nel panorama pensionistico nazionale.

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