Ruolo a 24 anni: la storia di Giuseppe
Docente di ruolo a 24 anni: la storia di Giuseppe Pascale, giovane violoncellista che dal 1° settembre insegnerà musica in Abruzzo dopo aver vinto il concorso
Diventare docente di ruolo a soli 24 anni è un traguardo raro, soprattutto in un contesto in cui molti insegnanti ottengono la stabilità solo dopo decenni di precariato. È la storia di Giuseppe Pascale, giovane violoncellista originario di Monteforte Irpino, che dal 1° settembre 2025 entrerà ufficialmente in cattedra in Abruzzo come insegnante di musica nella scuola secondaria di I grado
Dalla passione infantile alla formazione accademica al ruolo
La musica ha accompagnato Giuseppe sin da bambino: ha iniziato a studiare violoncello a soli 10 anni, nella scuola media a indirizzo musicale del suo paese, coltivando entusiasmo con concerti ed eventi che hanno alimentato la sua curiosità. Dopo il diploma di scuola superiore conseguito nel 2019, ha proseguito con il diploma accademico di I livello in violoncello presso il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino nel 2021. Due anni dopo, il 24 ottobre 2022, a soli 21 anni, ha concluso il biennio specialistico con il massimo dei voti. Parallelamente, ha intrapreso esperienze di insegnamento che lo hanno portato in diverse regioni italiane: da Catanzaro a Brienza, fino a Benevento, in incarichi annuali che lo hanno formato non solo come docente, ma anche come persona, abituandolo a contesti differenti e insegnandogli flessibilità, empatia e resilienza.
Il concorso e l’assunzione a tempo indeterminato
Il vero salto è arrivato con il concorso docenti PNRR 2, bandito nel 2025 per la classe di concorso AN56 (violoncello) in Abruzzo, dove erano disponibili soltanto 3 posti. Giuseppe lo ha vinto a giugno, ottenendo così il ruolo a tempo indeterminato dal 1° settembre 2025. Un risultato che acquista ancora più valore se si considera la competitività del bando e la giovane età del vincitore. Non è stato l’unico concorso superato: già nel 2024 era risultato idoneo al PNRR 1 in Basilicata, dove a bando vi erano appena 2 posti, ma ha scelto di rinunciare all’assunzione in quella regione per accettare il ruolo ottenuto in Abruzzo. Pur avendo diritto alla riserva per il servizio civile, la stessa non è stata utilizzata a causa del numero ridotto di cattedre disponibili. La sua è quindi una conquista basata interamente sulla preparazione e la determinazione.
Il rapporto con gli studenti e i progetti futuri
Giuseppe affronta questa nuova fase con la consapevolezza di essere un docente molto giovane. Ritiene però che ciò rappresenti un vantaggio: la sua età gli permette di costruire con gli studenti un rapporto di vicinanza e comprensione, mantenendo allo stesso tempo l’autorevolezza necessaria per guidarli nello studio della musica e dello strumento. Il suo obiettivo è trasmettere non solo competenze tecniche, ma anche valori umani, educando musicisti e cittadini consapevoli. Per il futuro non esclude nuovi traguardi: oltre a crescere come insegnante, sogna di entrare in un’orchestra, per vivere l’esperienza della musica d’insieme, condividere emozioni e perfezionare ulteriormente la sua interpretazione. Convinto che la musica a scuola sia fondamentale per lo sviluppo personale e sociale, richiama le nuove Indicazioni nazionali che la pongono al centro già dall’infanzia: un linguaggio universale che favorisce inclusione, creatività e collaborazione.