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Salari fermi e costo della vita in aumento: il potere d’acquisto cala del 4,5% in sei anni

I salari non non al passo con l’inflazione: in 6 anni persi il 4,5% sul potere d’acquisto. Rincari su bollette, affitti e alimenti mettono in crisi le famiglie.

Salari fermi e prezzi in crescita continuano a pesare sulle famiglie italiane. Secondo l’Ufficio studi e statistica della Camera di Commercio, tra il 2019 e il 2024 il potere d’acquisto è diminuito del 4,5%, a fronte di un’inflazione complessiva del 18,6%. A incidere è la lentezza con cui crescono le retribuzioni, aumentate solo del 12% nello stesso periodo. Firenze, per esempio, si conferma tra le città italiane con il costo della vita più elevato, rendendo più difficile mantenere gli stessi livelli di consumo nonostante una leggera ripresa economica post-pandemia.

Mentre i salari rimangono stagnanti le spese familiari crescono: +1.438 euro annui a persona nel 2025

L’indagine di Federconsumatori Toscana prevede che nel 2025 ogni cittadino dovrà affrontare una spesa media aggiuntiva di 1.438 euro, distribuita su diverse voci. Gli affitti, aumentati del 5%, incidono per circa 500 euro in più l’anno, rendendo Firenze la seconda città più cara d’Italia dopo Milano. Anche le spese condominiali lievitano, soprattutto nei palazzi con numerosi affitti brevi, mentre bollette di luce e gas fanno segnare un +30% rispetto al passato, pari a 172 euro in più a famiglia. Tra gli altri rincari spiccano i trasporti (+2,73%), i servizi professionali (+7,19%), i beni per la casa (+2,26%) e la sanità privata (+2,64%).

Alimentari, tempo libero e sanità: i tagli imposti dalle famiglie

La spesa alimentare è una delle più colpite, con un rincaro medio del 14,70% in un solo anno, che si traduce in 319 euro in più per abitante. Secondo Federconsumatori, il taglio riguarda anche la qualità del cibo, mentre oltre l’80% degli intervistati dichiara di aver rinunciato alle vacanze pasquali. Diminuiscono anche le spese per il tempo libero, come concerti e cinema (-79%), per le cene fuori casa (-61%) e per le visite mediche specialistiche (-47%). Il 46% ha ridotto gli acquisti di abiti di marca, mentre il 18% ha limitato le attività sportive, anche per i figli.

Tra turismo in crescita e cittadini sempre più in difficoltà

Mentre il flusso turistico nelle principali città italiane torna a crescere, molti cittadini vivono con difficoltà l’aumento generalizzato dei prezzi. La percezione dell’aumento del costo della vita, secondo l’indagine, si aggira attorno al 12%, ben al di sopra dell’inflazione ufficiale del 2%. Il timore principale, sottolineato anche da Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana, è che senza un adeguamento dei salari e misure concrete a favore dei cittadini, la tenuta sociale della città possa essere messa a rischio. Firenze rischia così di diventare sempre più una città per turisti e sempre meno vivibile per chi ci abita.

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