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Sciopero universitario il 12 maggio: FLC CGIL mobilita i precari contro tagli, guerra e precarietà

Il 12 maggio la FLC CGIL indice lo sciopero dei precari universitari contro tagli, guerra e precarietà: in piazza per stabilizzazione e più fondi agli atenei.

Il 12 maggio si fermeranno i lavoratori precari delle università italiane: lo sciopero è stato indetto dalla FLC CGIL e coinvolgerà personale a tempo determinato, assegnisti di ricerca e tutti coloro che operano con contratti a termine negli atenei. L’obiettivo è contrastare i tagli ai finanziamenti e denunciare le condizioni di precarietà che affliggono il mondo accademico.

Le ragioni dello sciopero: no ai tagli e alla precarietà

Secondo quanto diffuso dalla Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, lo sciopero del 12 maggio nasce per dare voce a chi lavora senza tutele e senza rappresentanza. L’iniziativa raccoglie l’appello delle Assemblee Precarie Nazionali e di altri gruppi attivi negli atenei, opponendosi non solo ai tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, ma anche alle politiche che alimentano precarietà e alla corsa al riarmo in un contesto di crescenti tensioni internazionali.

Sciopero 12 maggio FLC CGIL

Richieste precise: stabilizzazione e maggiori risorse

Tra le principali rivendicazioni figurano il blocco delle nuove figure a termine previste per il pre-ruolo universitario, oltre al Contratto di Ricerca, e l’avvio di un piano straordinario per stabilizzare l’attuale personale precario e ampliare gli organici. La FLC CGIL chiede inoltre un incremento di almeno 5 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per riportare i finanziamenti del sistema universitario italiano ai livelli degli altri Paesi europei. Queste richieste puntano a garantire un’università pubblica, democratica e competitiva a livello internazionale.

Un appello all’intero mondo accademico

Lo sciopero del 12 maggio non riguarda soltanto i precari: anche docenti strutturati, personale tecnico, amministrativo e bibliotecario sono chiamati a unirsi alla protesta. La FLC CGIL invita tutte le componenti universitarie a convergere contro le politiche governative, a favore di un sistema universitario più equo e inclusivo. Si tratta di una mobilitazione che mira a rendere visibili le difficoltà di chi lavora in ateneo e a rivendicare un futuro più stabile e giusto per tutti.

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