La scrivania è spesso lo specchio della mente: c’è chi la vuole impeccabilmente in ordine e chi, invece, ci vede nel disordine una forma di espressione creativa. Ma al di là delle opinioni personali, qual è il vero impatto dell’ambiente di lavoro sul comportamento umano? Uno studio dell’Università del Minnesota prova a fare chiarezza, analizzando come l’ordine o il disordine possano influenzare le nostre decisioni quotidiane.
L’idea comune: scrivania in ordine uguale produttività
Per molti, una scrivania ordinata è il segno tangibile di una mente efficiente e ben organizzata. Questa visione affonda le sue radici nel pensiero del XX secolo, quando l’ordine veniva strettamente associato alla disciplina e alla produttività. Tuttavia, non mancano esempi illustri che smentiscono questa convinzione: Albert Einstein, noto per il suo genio, lavorava circondato da una disordinata moltitudine di fogli e strumenti. Era lui stesso a domandarsi, con ironia: “Se una scrivania disordinata è il segno di una mente disordinata, di cosa è segno una scrivania vuota?”
L’esperimento scientifico: ambiente e scelte individuali
Per andare oltre le impressioni soggettive, un gruppo di ricercatori dell’Università del Minnesota ha condotto uno studio pubblicato su Psychological Science. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha lavorato in un ambiente ordinato, l’altro in un ambiente disordinato. In seguito, sono stati invitati a rispondere a un questionario, a decidere se fare una donazione a un ente benefico e a scegliere uno spuntino tra una mela e una barretta di cioccolato. I risultati? Chi si trovava in ambienti ordinati ha mostrato una maggiore propensione a comportamenti altruistici e salutari, come donare una cifra più alta e scegliere la mela. Questo suggerisce che l’ordine fisico possa incoraggiare scelte più convenzionali e socialmente apprezzate.
Disordine e creatività: un legame sorprendente
Lo studio non si è limitato agli aspetti etici e salutistici. In un secondo esperimento, i partecipanti sono stati invitati a proporre nuovi usi per oggetti comuni, come le palline da ping pong. Le idee prodotte in ambienti disordinati sono state valutate come più originali e creative rispetto a quelle dei partecipanti circondati dall’ordine. Inoltre, questi soggetti mostravano una maggiore apertura verso l’innovazione, preferendo prodotti nuovi e non ancora conosciuti.
Qual è la scelta migliore? Dipende dagli obiettivi
I risultati suggeriscono una visione più sfumata: non esiste una scrivania “migliore” in senso assoluto. Gli ambienti ordinati favoriscono comportamenti tradizionali, etici e salutari. Al contrario, un certo grado di disordine può stimolare la creatività e l’inventiva, aprendo la strada a soluzioni inedite. In definitiva, il valore di una scrivania ordinata o disordinata dipende dagli obiettivi personali. Cerchi chiarezza mentale e disciplina? Ordina lo spazio attorno a te. Hai bisogno di stimoli per idee fuori dagli schemi? Lascia che il disordine faccia un po’ di magia.
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