Con l’avvicinarsi della chiusura dell’anno scolastico, fissata tra il 9 e il 14 giugno 2025, si apre la settimana degli scrutini finali per le scuole secondarie di primo e secondo grado. L’anno scolastico 2024/2025 introduce importanti novità normative che riguardano in particolare il credito scolastico e il voto di condotta, fattori determinanti per l’ammissione agli esami e il passaggio alla classe successiva.
Novità per la scuola secondaria di primo grado
Per la scuola secondaria di I grado le novità introdotte dalla Legge n.150/2024 impattano sulla valutazione del comportamento. A partire dall’anno scolastico 2024/2025, il voto di condotta sarà espresso in decimi, al pari delle altre discipline. La nuova norma stabilisce che per essere ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato, gli studenti dovranno ottenere un voto di condotta non inferiore a 7 decimi.
Nel caso in cui il voto di comportamento sia inferiore a sei decimi, il Consiglio di classe ha facoltà di deliberare la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale. Sebbene la normativa non indichi esplicitamente che il voto di condotta contribuisca alla media generale, è ipotizzabile che – in analogia con quanto avviene nella scuola secondaria di secondo grado – esso possa essere considerato nel calcolo complessivo della media finale dello studente.
Scrutini finali: le nuove modalità di valutazione nella scuola secondaria di secondo grado
Negli scrutini finali delle scuole secondarie di II grado, la proposta di voto parte dal singolo docente e viene discussa collegialmente in sede di Consiglio di classe, dove può essere confermata all’unanimità o approvata a maggioranza. Questo processo è disciplinato dal DPR n.122/2009, che regola la valutazione degli alunni, e si rifà anche al regio decreto n.653 del 1925. I docenti devono motivare il voto attraverso un numero adeguato di valutazioni raccolte durante l’anno scolastico, comprendenti verifiche orali, scritte e pratiche.
Il principio della collegialità consente, in caso di disaccordo, che la decisione sul voto sia presa a maggioranza dei membri del consiglio. Questo sistema garantisce un giudizio equilibrato e basato su criteri oggettivi, pur mantenendo un margine di discussione tra i docenti. Il meccanismo coinvolge in modo diretto anche la valutazione del comportamento, che da quest’anno inciderà in maniera decisiva sull’attribuzione del credito scolastico.
Credito scolastico e voto di condotta: cosa cambia nel 2024/2025 negli scrutini finali
La Legge 1 ottobre 2024, n. 150 ha introdotto modifiche sostanziali alla normativa vigente in materia di valutazione. In particolare, l’articolo 1 della legge ha aggiornato il decreto legislativo n.62/2017, aggiungendo un comma 2-bis all’articolo 15. Questo stabilisce che, per ottenere il massimo punteggio all’interno della fascia di riferimento del credito scolastico, lo studente deve aver ricevuto un voto di comportamento pari o superiore a 9.
Questa nuova disposizione significa che un comportamento eccellente, certificato da un voto di 9 o 10, diventa condizione necessaria (ma non sufficiente) per l’assegnazione del massimo punteggio di credito scolastico. Ad esempio, uno studente del terzo anno con media del 7,9 e voto di condotta pari a 8 otterrà solo 9 punti di credito, invece dei 10 previsti in passato per la stessa media. Questo impone una riflessione sul ruolo formativo del comportamento scolastico, che diventa criterio rilevante anche in sede di esame di Stato.
Condotta insufficiente e sospensione del giudizio
Un’altra novità significativa riguarda gli studenti con voto in condotta pari a 6. In questi casi, il consiglio di classe è tenuto a deliberare la sospensione del giudizio, con l’obbligo per lo studente di preparare un elaborato critico su tematiche di cittadinanza attiva e solidale. Tale elaborato dovrà essere discusso durante gli scrutini di giugno; la mancata presentazione comporterà la non ammissione alla classe successiva.
Gli studenti del secondo biennio o dell’ultimo anno della scuola secondaria di II grado riceveranno il massimo del credito scolastico solo se il voto di comportamento sarà pari o superiore a 9. Con voti pari a 7 o 8, riceveranno invece il credito minimo della fascia di riferimento. In caso di voto pari a 6, anche per le classi terminali, sarà necessaria la presentazione dell’elaborato in sede d’esame. Inoltre, in caso di voto insufficiente in condotta, l’alunno non potrà essere ammesso né alla classe successiva né all’esame di Stato, a prescindere dal rendimento nelle altre discipline.
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