Scuola cattolica, il nuovo monitoraggio promuove qualità e inclusione

La scuola cattolica si distingue per qualità educativa, inclusione e coinvolgimento delle famiglie. Restano criticità su accesso e personale

13 giugno 2025 09:56
Scuola cattolica, il nuovo monitoraggio promuove qualità e inclusione - Insegnanti di Religione
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Il Quarto Monitoraggio sulla qualità della scuola cattolica in Italia, basato sui dati Invalsi 2021/2022, evidenzia risultati incoraggianti. Le scuole paritarie cattoliche si distinguono per l’impegno educativo, la qualità della proposta didattica e l’attenzione alla comunità scolastica. Restano alcune criticità su accessibilità e stabilità del personale

Scuola cattolica: una qualità che punta sull’educazione integrale

Secondo quanto riportato dal Centro Studi per la Scuola Cattolica, le scuole paritarie cattoliche mostrano una qualità complessiva tendenzialmente superiore alla media nazionale, soprattutto in ambito educativo e didattico. L’offerta formativa appare ben strutturata, arricchita da attività integrative e centrata sulla formazione umana degli alunni. Molte scuole si segnalano per l’impegno nell’adeguarsi agli standard normativi, pur mantenendo elementi distintivi propri. Particolarmente apprezzata, nelle secondarie di secondo grado, è la costruzione di una comunità educativa, prioritaria per oltre il 57% delle scuole.

Inclusione, partecipazione e alleanze educative

Nonostante i costi contenuti ma comunque rilevanti, le scuole cattoliche si mostrano aperte all’accoglienza, con una percentuale del 6% di alunni stranieri, in progressivo aumento. Da notare anche la presenza doppia di alunni con DSA nelle scuole cattoliche superiori rispetto alle statali, segno di attenzione e di accessibilità ai bisogni educativi speciali. Altra nota positiva riguarda la partecipazione delle famiglie, con un coinvolgimento più che doppio rispetto alla media nazionale negli organi collegiali, nei colloqui con i docenti (93%) e nelle iniziative ricreative e culturali della scuola.

Le criticità: costi, squilibri territoriali e contratti

Il monitoraggio non ignora le criticità del sistema. L’ostacolo economico resta uno dei principali limiti all’accesso universale, favorendo iscrizioni da parte di famiglie con maggiori risorse socio-culturali. Persistono inoltre squilibri territoriali, con un divario evidente tra Nord e Sud. Un altro elemento problematico è lo squilibrio tra scuole dell’infanzia – numericamente predominanti – e gli altri gradi scolastici. Anche la stabilità contrattuale del personale rappresenta un punto debole, con un terzo del corpo docente assunto a tempo determinato e un 7% che presta servizio gratuitamente.

Scuola cattolica: strutture solide e formazione continua

A compensare la fragilità contrattuale, le scuole cattoliche possono contare su un patrimonio edilizio ben conservato e spazi attrezzati. Oltre alle aule ordinarie, il 97,7% possiede cortili, il 95,6% palestre, il 94,9% laboratori informatici, l’84,9% laboratori scientifici e il 74,3% mense. La formazione del personale rappresenta un punto di forza, con un’attenzione costante all’aggiornamento professionale. Nonostante le difficoltà, il quadro generale restituisce un’immagine positiva di un sistema scolastico orientato all’educazione integrale e alla partecipazione, capace di rinnovarsi e rispondere alle sfide educative contemporanee.

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