Scuola dell’infanzia in Italia: partecipazione in ripresa, ma resta il divario con l’Europa

L’Italia è al di sotto della media Ue sull'accesso alla scuola dell'infanzia. L’obiettivo del 96% entro il 2030 è ancora lontano

09 aprile 2025 13:08
Scuola dell’infanzia in Italia: partecipazione in ripresa, ma resta il divario con l’Europa - Scuola dell’infanzia
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La partecipazione alla scuola dell’infanzia in Italia è in ripresa dopo la pandemia, ma i livelli pre-Covid non sono ancora stati raggiunti. Il nostro Paese, che un tempo primeggiava in Europa per l’accesso dei bambini tra i 3 e i 5 anni all’istruzione pre-primaria, oggi scivola all’undicesimo posto tra i 27 Stati Ue. Il nuovo obiettivo fissato dall’Unione Europea punta a coinvolgere il 96% dei bambini entro il 2030: l’Italia è ferma al 92,7%. Oltre alle disuguaglianze con il resto d’Europa, emergono forti differenze territoriali interne, con province del Sud che mostrano una domanda educativa più alta, spesso legata alla carenza di servizi per l’infanzia sotto i 3 anni.

Partecipazione in crescita, ma non basta

Nel 2022, il 92,7% dei bambini italiani tra 3 e 5 anni ha frequentato la scuola dell’infanzia. È un dato in miglioramento rispetto al 91% del 2021, ma ancora inferiore al 94,8% registrato nel 2019, prima della pandemia. Durante l’emergenza sanitaria, infatti, la partecipazione è calata di quasi quattro punti. Nel confronto europeo, l’Italia ha perso terreno: dal settimo posto nel 2019 è passata all’undicesimo nel 2022.

Scuola dell’infanzia: un obiettivo europeo sempre più lontano

Nel febbraio 2021, l’Unione Europea ha innalzato dal 90% al 96% l’obiettivo di partecipazione all’istruzione pre-primaria per i bambini tra i 3 anni e l’età dell’obbligo scolastico. Un traguardo da raggiungere entro il 2030. L’Italia è oggi sotto la media Ue (93,1%) e distante 3,3 punti dal nuovo target. Dopo la crisi pandemica, il percorso di recupero appare incerto, soprattutto a causa delle disuguaglianze strutturali tra territori e dell’assenza di un obbligo scolastico per questa fascia d’età.

Scuola dell'infanzia: i numeri dell’offerta educativa in Italia

Nel 2021/22, 1,3 milioni di bambini erano iscritti alle scuole dell’infanzia, su circa 1,4 milioni di residenti nella fascia 3-5 anni. Di questi, il 72,6% frequenta scuole pubbliche – in prevalenza statali – e il 27% private. Tuttavia, il numero di residenti non corrisponde perfettamente all’utenza potenziale: in molte regioni, soprattutto al Sud, è diffuso il fenomeno degli anticipatari, legato alla scarsità di servizi per i bambini sotto i 3 anni.

Divari territoriali e domanda educativa

L’analisi territoriale mostra forti squilibri. In province come Vibo Valentia, Oristano, Nuoro, Enna e Ascoli Piceno, il numero di iscritti alla scuola dell’infanzia supera quello dei residenti 3-5 anni. Al contrario, grandi città come Roma e Palermo registrano i rapporti più bassi. Questo riflette una domanda potenziale di istruzione pre-primaria che resta insoddisfatta, specialmente nelle aree con natalità più alta o carenza di nidi.

Dove vivono più bambini tra 3 e 5 anni

Tra i capoluoghi italiani, Catania ha la maggiore incidenza di residenti nella fascia d’età 3-5 anni (2,7%). Seguono Bolzano, Palermo, Crotone, Napoli e Piacenza. All’estremo opposto, città come Carbonia, Cagliari, Oristano e Ascoli Piceno hanno le percentuali più basse. Il dato demografico è cruciale per pianificare e rafforzare l’offerta educativa, in vista di un accesso sempre più universale all’istruzione prescolare.