Scuola superiore vista dagli studenti: tra carcere, manicomio e inferno

La scuola vista dagli studenti: un’indagine rivela metafore forti come carcere e manicomio, con poche immagini positive a riflettere ciò che dovrebbe essere.

04 settembre 2025 16:31
Scuola superiore vista dagli studenti: tra carcere, manicomio e inferno - Scuola in carcere
Scuola in carcere
Condividi

La percezione che gli studenti hanno della scuola superiore è tutt’altro che positiva. Una recente indagine universitaria, condotta attraverso l’uso delle metafore, rivela come molti ragazzi descrivano la propria esperienza con immagini oppressive e prive di futuro. Il divario tra ciò che la scuola è e ciò che dovrebbe essere appare profondo, con pochi spiragli di positività.

Metafore che raccontano la scuola come luogo di oppressione

Le immagini più frequenti associate alla scuola rimandano a un contesto di chiusura, costrizione e sofferenza. I ragazzi descrivono la scuola come carcere, gabbia, manicomio, purgatorio, inferno”, simboli di un sistema percepito come punitivo e alienante. Alcuni evocano scenari culturali e artistici: il film Matrix, con la sua rappresentazione di una realtà illusoria e oppressiva, o il quadro L’Urlo di Munch, emblema di angoscia e ribellione interiore. Altri ancora paragonano la scuola a montagne russe o a un mare burrascoso, metafore che sottolineano l’instabilità emotiva e l’alternarsi di momenti di calma e di tensione.

La finestra chiusa sul futuro e la questione dei bagni

Un elemento simbolico particolarmente ricorrente riguarda la “fenomenologia della finestra”. Le grate e le aperture posizionate troppo in alto impediscono agli studenti di guardare fuori, diventando metafora di una scuola che non lascia intravedere possibilità concrete per il futuro. Altrettanto significativa è la questione dei bagni, percepita come un terreno di scontro tra allievi e insegnanti. La necessità di chiedere il permesso per soddisfare un bisogno fisiologico viene vissuta come una forma di controllo eccessivo e umiliante, capace di trasformare un gesto naturale in uno strumento di potere che alimenta conflitti e tensioni quotidiane.

Le rare immagini positive e il divario con la realtà

Accanto a questa prevalenza di immagini negative, alcuni studenti hanno evocato metafore più idealistiche e costruttive, come la casa, l’accademia greca o una farfalla libera, simboli di un’educazione capace di trasmettere serenità, sapere e crescita personale. Tuttavia, queste rappresentazioni non riguardano la scuola realmente vissuta, ma piuttosto quella desiderata. La distanza tra le aspirazioni dei giovani e l’esperienza concreta nelle aule scolastiche evidenzia il bisogno di un cambiamento profondo, in grado di restituire fiducia e motivazione.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail