A partire dall’anno scolastico 2025/2026, tutte le scuole paritarie dovranno adottare il registro elettronico. È quanto stabilito dal Decreto-Legge 45 del 2024, pensato per contrastare il fenomeno dei cosiddetti diplomifici. L’obiettivo è impedire la falsificazione delle presenze, ma senza ispezioni sistematiche, il rischio è che anche il digitale non basti a fermare le irregolarità.
Registro elettronico obbligatorio anche per le scuole private
Il provvedimento, inserito nel pacchetto di misure del DL 45 anti-diplomifici, modifica in modo decisivo la normativa precedente. Infatti, la legge n. 135 del 2012 aveva già previsto l’uso obbligatorio del registro elettronico, ma l’assenza di un decreto attuativo ne aveva sospeso l’effettiva applicazione. Così, molti istituti avevano continuato a usare i vecchi registri cartacei, più facili da manipolare per coprire assenze sistematiche degli studenti.
Con la nuova formulazione dell’articolo 7 della legge 135/2012, viene abrogato il comma che subordinava l’obbligo a ulteriori provvedimenti applicativi. Dal 2025-26, quindi, anche le scuole paritarie dovranno registrare presenze e assenze in formato digitale, usando le risorse già disponibili e senza ulteriori costi per lo Stato.
Il problema delle assenze ingiustificate: aule vuote e controlli inefficaci
Le irregolarità legate alla frequenza scolastica sono state confermate da ispezioni ministeriali che hanno coinvolto circa 70 istituti paritari. In molti casi, le verifiche hanno riscontrato aule semivuote, con studenti ufficialmente presenti ma in realtà assenti. Le giustificazioni riportate erano spesso poco credibili, smentite dai registri o da testimonianze dirette, come quelle raccolte dal programma televisivo “Mi manda Raitre”.
In alcune scuole, i dirigenti hanno ammesso candidamente che gli studenti frequentano “a giorni alterni” o “quando possono”. Un fenomeno che va contro l’obbligo di frequenza del 75% delle ore annuali, valido per tutte le scuole, pubbliche o private. In assenza di un sistema di controllo costante, anche il registro elettronico potrebbe essere falsificato o gestito in modo compiacente.
Registro digitale: utile ma non sufficiente senza controlli ispettivi
Il DL 45 rappresenta sicuramente un passo avanti nel contrasto ai diplomifici, realtà scolastiche che rilasciano titoli di studio senza garantire un’effettiva formazione. Tuttavia, l’introduzione del registro elettronico non può da sola garantire l’autenticità delle presenze se non viene accompagnata da una rete ispettiva efficace e continuativa.
Affinché la misura sia realmente incisiva, sarà fondamentale che il Ministero dell’Istruzione potenzi i controlli sul territorio, verificando che le presenze registrate corrispondano a quelle effettive. Senza una vigilanza attiva, anche il miglior strumento digitale rischia di diventare un semplice schermo formale dietro cui continuare pratiche irregolari.
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