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Scuole paritarie infanzia: proroga fino al 2027 all’uso delle graduatorie degli educatori

Fino al 2027, le scuole paritarie dell’infanzia potranno attingere alle graduatorie degli educatori per le supplenze temporanee. Cosa prevede questa misura.

Con il Decreto Legge del 7 aprile 2025, il Governo ha introdotto una misura straordinaria a favore delle scuole paritarie dell’infanzia, consentendo l’utilizzo delle graduatorie degli educatori fino al 2027 per coprire incarichi temporanei in mancanza di docenti abilitati. La norma punta a garantire la continuità del servizio educativo, particolarmente a rischio a causa della carenza di personale qualificato.

Cosa prevede il nuovo decreto

Il provvedimento stabilisce che, in caso di impossibilità di reperire insegnanti con titolo abilitante per le sostituzioni temporanee, le scuole paritarie dell’infanzia potranno attingere anche agli educatori dei servizi per l’infanzia con titolo idoneo. Tuttavia, si precisa che “il servizio prestato a seguito di questi incarichi non sarà valido ai fini dell’aggiornamento delle graduatorie delle scuole statali”.

La misura rappresenta una risposta concreta a una criticità crescente: la difficoltà nel trovare docenti abilitati per coprire le esigenze delle strutture educative, soprattutto nelle fasce 0-6 anni. La norma si applicherà in via eccezionale fino al termine dell’anno scolastico 2026/2027.

La reazione della FISM

La FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) ha accolto con favore il provvedimento, evidenziando come questo possa contribuire al mantenimento del servizio educativo in circa 9.000 realtà scolastiche, frequentate da oltre 500.000 bambini e supportate da più di 40.000 lavoratori.

Il presidente nazionale Luca Iemmi e il responsabile per le questioni giuridiche, l’avvocato Stefano Giordano, hanno ringraziato il Governo per aver accolto una richiesta avanzata da tempo dal settore, sottolineando però la necessità di trovare una soluzione strutturale al problema della carenza di insegnanti abilitati.

Un provvedimento temporaneo in attesa di soluzioni strutturali

La proroga concessa dal Governo va letta come una misura tampone, utile a garantire la continuità didattica ma non sufficiente a risolvere in modo definitivo la carenza di personale qualificato. La speranza delle istituzioni scolastiche e della FISM è che, nel frattempo, si avviino politiche capaci di rafforzare il reclutamento di docenti abilitati e valorizzare il ruolo educativo nei primi anni di vita dei bambini.

In un contesto educativo in continua evoluzione, l’equilibrio tra flessibilità normativa e qualità dell’insegnamento resta una priorità per l’intero comparto dell’infanzia.

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