La Regione Siciliana introduce nuove regole per contrastare i diplomifici. Una circolare rende più severi i controlli sulle scuole paritarie, con l’obiettivo di garantire legalità e qualità nel sistema formativo e porre fine alle scorciatoie per ottenere un titolo di studio.
Le nuove norme contro i diplomifici
L’assessorato all’Istruzione della Regione Sicilia, guidato da Mimmo Turano, ha emanato una circolare operativa che stabilisce criteri più rigidi per le scuole paritarie a partire dall’anno scolastico 2025/2026. Questo provvedimento recepisce il decreto legge 45/2025, un’iniziativa a livello nazionale volta a rafforzare i controlli e assicurare la qualità dell’intero sistema scolastico, contrastando le irregolarità e promuovendo la trasparenza.
I primi risultati della stretta
Le nuove misure stanno già mostrando un’efficacia tangibile. Nei primi mesi del 2025, ben 11 scuole paritarie sono state revocate a seguito di ispezioni e verifiche. Inoltre, si è registrato un calo del 35% nel numero di maturandi provenienti da istituti privati, passati da 4.340 a 2.798. Un segnale chiaro dell’impegno del governo Schifani, in linea con le direttive ministeriali, per ripristinare il valore del merito e della dedizione nel percorso di studi.
Cosa cambia per gli studenti
La novità più rilevante introdotta dalla circolare riguarda il recupero degli anni scolastici. Viene stabilito il divieto di recuperare più di due anni in uno solo. Gli studenti potranno sostenere gli esami di idoneità per un massimo di due classi consecutive, ponendo fine al fenomeno dei “cinque anni in uno”. L’obiettivo è garantire un percorso formativo reale e serio, impedendo che i titoli di studio vengano rilasciati senza un’adeguata preparazione.
Stop ai diplomifici in SIcilia: più controlli e trasparenza
L’azione della Regione non si esaurisce con questa circolare. Sono infatti previsti ulteriori e costanti monitoraggi per assicurare il pieno rispetto delle normative, con la possibilità di nuove revoche per gli istituti non conformi. Questa iniziativa si inserisce nel quadro più ampio della riforma nazionale dell’istruzione, rappresentando un investimento concreto per il futuro dei giovani e per la credibilità del sistema educativo siciliano e italiano.
Legalità e qualità per la scuola
La Sicilia ha intrapreso un’azione decisa contro il fenomeno dei diplomifici, introducendo regole severe per garantire la qualità formativa. Le nuove norme e i controlli mirano a costruire un sistema scolastico più giusto e credibile, tutelando il valore legale dei titoli di studio.
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