Smartphone a scuola, Schettini: 'Occorre educare, non proibire'

Il docente Vincenzo Schettini si esprime sul divieto di smartphone a scuola. Propone un approccio basato sulla responsabilità anziché sulla proibizione.

08 luglio 2025 10:47
Smartphone a scuola, Schettini: 'Occorre educare, non proibire' - Vincenzo Schettini
Vincenzo Schettini
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Il docente e divulgatore Vincenzo Schettini si oppone al sequestro degli Smartphone in classe, sottolineando l'importanza di un' educazione digitale impartita in primis dalla famiglia. Per Schettini, il problema non si risolve con divieti, ma con la responsabilizzazione degli studenti.

Il ruolo primario della famiglia

Secondo Vincenzo Schettini, la gestione dello smartphone è una questione che va affrontata innanzitutto tra le mura domestiche. Il docente sostiene che il cellulare può diventare una "droga" che limita la concentrazione e le opportunità dei giovani. Per questo, invita i genitori a svolgere un ruolo attivo e deciso, educando i figli a un uso consapevole del dispositivo, stabilendo regole e limiti chiari fin da piccoli, per evitare che la scuola diventi il luogo dove imporre divieti che andrebbero gestiti a casa.

La scuola come luogo di dialogo

Schettini si dichiara contrario a un approccio puramente repressivo a scuola. "Non voglio fare la maestra che toglie i telefoni", afferma, spiegando di non aver mai sequestrato un cellulare. La sua posizione mira a promuovere la responsabilità individuale degli alunni. Il docente influencer ritiene che il dialogo e la fiducia siano strumenti più efficaci del sequestro, che rischia di generare solo astio e non risolve alla radice il problema della dipendenza digitale.

L'astuzia degli studenti e i limiti del divieto

Un aspetto sottolineato da Schettini è l'inutilità pratica di un divieto assoluto. Gli studenti, spesso, possiedono un secondo telefono, eludendo facilmente il controllo. Questo dimostra come il divieto da solo non sia sufficiente. È necessario, invece, lavorare sulla consapevolezza dei ragazzi, spiegando loro i rischi di un utilizzo eccessivo e promuovendo attività alternative che stimolino la creatività e l'interazione sociale diretta, riducendo la necessità di ricorrere allo smartphone.

Oltre il divieto: un approccio educativo

La proposta di Schettini si inserisce in un dibattito più ampio che vede contrapposte diverse visioni. Da un lato, il Ministero dell'Istruzione e varie associazioni spingono per normative più restrittive; dall'altro, emerge la necessità di non demonizzare lo strumento, ma di integrarlo in un percorso di crescita digitale. L'obiettivo finale non è eliminare la tecnologia dalle vite dei ragazzi, ma fornire loro gli strumenti critici per dominarla e non esserne dominati.

Superare le logiche dei divieti

La posizione di Vincenzo Schettini invita a superare la logica del semplice divieto degli smartphone a scuola. L'approccio proposto è quello di un' educazione digitale condivisa tra famiglia e istituzioni scolastiche, che punti a rendere gli studenti autonomi e consapevoli.

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