Social e ignoranza: Gratteri denuncia indifferenza e degenerazione collettiva

Nicola Gratteri denuncia l’indifferenza sociale e i social come amplificatori di ignoranza dopo l’aggressione di Marostica, evidenziando il coraggio femminile.

15 settembre 2025 20:34
Social e ignoranza: Gratteri denuncia indifferenza e degenerazione collettiva - Gratteri
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Il procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri interviene duramente sul ruolo dei social network e sull’indifferenza sociale dopo l’aggressione avvenuta a Marostica. Le sue parole mettono in luce una vigliaccheria collettiva che trasforma testimoni in spettatori passivi e i social in amplificatori di ignoranza.

La denuncia di Gratteri sull’indifferenza sociale

Durante la trasmissione televisiva “In Altre Parole” condotta da Massimo Gramellini su La7, Gratteri ha espresso profonda indignazione per l’atteggiamento dei presenti nell’aggressione a una barista di Marostica. “Trenta uomini presenti non hanno fatto nulla”, ha denunciato il magistrato, sottolineando come l’unica persona intervenuta sia stata una cliente, Roberta, che ha messo a rischio la propria vita per proteggere la vittima. Il procuratore ha evidenziato la mancanza di istinto di soccorso da parte dei testimoni, incapaci perfino di chiamare le forze dell’ordine pur avendo un telefono a disposizione. Questo episodio, secondo Gratteri, rappresenta un allarmante segnale della deriva morale che attraversa la società italiana.

Social network come amplificatori di ignoranza

Il magistrato ha poi allargato il discorso al ruolo dei social network, accusandoli di aver amplificato l’ignoranza sociale. “Una volta non si vedevano tanti ignoranti perché non potevano esibire la loro ignoranza, oggi con i social la possono esibire”, ha dichiarato. Secondo Gratteri, gli strumenti digitali trasformano l’istinto naturale di soccorso in un impulso morboso a filmare e condividere tragedie, trattandole come “trofei” da mostrare nelle chat e sui social. Il procuratore ha espresso sgomento per il degrado culturale e relazionale alimentato dalle piattaforme digitali, che rendono sempre più labile il confine tra informazione, spettacolarizzazione e voyeurismo.

Il caso di Marostica e il coraggio femminile

L’aggressione di Marostica, avvenuta il 7 settembre, ha visto una barista colpita con una lama di 14 centimetri dal suo ex marito, già denunciato più volte per maltrattamenti. L’uomo ha ferito la donna al volto e alle braccia durante il turno di lavoro, in un episodio che poteva trasformarsi nell’ennesimo femminicidio in Italia.

Solo l’intervento coraggioso di una cliente 51enne, abituale frequentatrice della sala slot, ha impedito il peggio. La vittima ha dichiarato successivamente: “Mi sento miracolata, posso solo ringraziare la signora Roberta che mi ha aiutato perché senza di lei non so dove sarei ora”. Questo drammatico episodio, secondo Gratteri, deve essere letto come uno specchio della società, in cui il coraggio individuale delle donne contrasta la passività di decine di uomini presenti.

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