Sostegno, quanti posti in deroga restano da assegnare?
Sostegno 2025/26: restano da assegnare 60-70mila posti in deroga. Tra carenza di specializzati e graduatorie incrociate, il sistema resta in emergenza.
Per il nuovo anno scolastico restano ancora migliaia di posti di sostegno in deroga da assegnare. Nonostante le immissioni in ruolo e le conferme già effettuate, una parte consistente di cattedre è ancora vacante. Il quadro evidenzia una forte carenza di docenti specializzati, soprattutto nelle regioni del Nord, con un ricorso crescente a supplenze e graduatorie incrociate.
Posti in deroga su sostegno e assunzioni effettive
Lo scorso anno oltre 130.000 docenti precari hanno lavorato sul sostegno, ma solo 13.000 posti sono stati autorizzati per il ruolo e meno della metà effettivamente coperta con assunzioni. Di conseguenza, la grande maggioranza delle cattedre resta scoperta. Tra questi numeri, i posti in deroga hanno avuto un peso rilevante: circa 75-80.000 lo scorso anno e una quota simile prevista anche per quello in corso. Nonostante circa 50.000 conferme e 7.000 nuove immissioni, si stima che rimangano 60-70.000 posti in deroga da distribuire, in parte già assegnati nella prima tornata di agosto, in parte ancora in attesa di copertura.
Assegnazioni in più fasi e algoritmi successivi
I posti in deroga vengono attribuiti in più momenti dell’anno: oltre alla prima tornata di nomine, è prevista una distribuzione progressiva legata alle deroghe che arrivano in corso d’opera. Ciò significa che saranno attivati diversi giri di algoritmo per consentire ad altri docenti di ottenere incarichi di supplenza. Quando le graduatorie principali si esauriscono, restano a disposizione le graduatorie di istituto, gli interpelli e, in ultima istanza, le graduatorie incrociate. Questo meccanismo garantisce la copertura graduale, seppur tardiva, di migliaia di cattedre, ma conferma la strutturale difficoltà di reperire insegnanti di sostegno qualificati.
Carenze territoriali e ricorso ai non specializzati
Le nomine in ruolo hanno inciso molto sulle prime fasce delle graduatorie, ormai quasi esaurite in gran parte del territorio nazionale. Le seconde fasce sono state interessate dalle prime assegnazioni, mentre in molte province, soprattutto al Nord, si è già ricorso alle graduatorie incrociate per attribuire cattedre al 30 giugno o al 31 agosto. In questi casi vengono coinvolti anche docenti non specializzati, poiché il numero dei posti disponibili è superiore a quello dei candidati formati. Tale situazione mette in evidenza una criticità persistente: il sistema continua a dipendere da una quota elevatissima di posti in deroga, coperti da supplenti non specializzati, con impatto diretto sulla continuità didattica degli alunni con disabilità.