HomeComunicatiSostegno, squilibri territoriali e formazione: la sfida della stabilità

Sostegno, squilibri territoriali e formazione: la sfida della stabilità

I corsi INDIRE possono contrastare la transumanza annuale dei docenti di sostegno. Serve più formazione locale per garantire stabilità e continuità

L’Italia vive un paradosso nel sostegno scolastico: al Nord mancano docenti specializzati, mentre al Sud molti insegnanti TFA restano senza incarico. Una cattiva programmazione dei corsi di specializzazione ha generato squilibri e transumanza annuale. Serve una formazione mirata, radicata nei territori, per garantire continuità e qualità agli studenti.

Docenti di sostegno: carenza al Nord, saturazione al Sud

Il sistema del sostegno scolastico italiano soffre di uno squilibrio strutturale. Da un lato, numerose scuole del Nord faticano a reperire docenti specializzati; dall’altro, molti insegnanti con titolo TFA al Sud non riescono ad ottenere un incarico stabile. Questa dinamica evidenzia una carenza di pianificazione nella programmazione territoriale dei corsi di specializzazione, che ha trascurato le esigenze reali del sistema scolastico. L’assenza di coordinamento tra formazione e fabbisogno ha generato un surplus di specializzati al Centro-Sud, con GPS sature e centinaia di docenti in attesa, mentre al Nord si ricorre ancora alle nomine d’emergenza.

Il paradosso della transumanza

L’effetto più evidente di questo squilibrio è la transumanza annuale di docenti dal Sud al Nord, spesso costretti a spostarsi per lavorare, pur desiderando il rientro nelle regioni d’origine. Molti docenti, una volta acquisita esperienza, rinunciano all’incarico per tornare a casa, alimentando l’instabilità didattica. Questo ciclo perpetua una condizione dannosa per la qualità dell’insegnamento e per la continuità educativa degli alunni più fragili. La mobilità forzata non giova a nessuno: svuota le scuole, frustra le professionalità e mina la coesione educativa.

Corsi INDIRE per il sostegno: una risposta strategica

In questo contesto, i percorsi formativi promossi dall’INDIRE su mandato del Ministero dell’Istruzione assumono un ruolo strategico. Offrono una risposta concreta alle criticità generate da anni di scarsa visione. Questi corsi puntano a formare docenti già presenti nei territori in difficoltà, creando un bacino locale di insegnanti specializzati e disponibili alla stabilizzazione. Investire nella formazione di risorse umane locali significa ridurre la dipendenza dalla mobilità, promuovere la permanenza dei docenti nei contesti scolastici di appartenenza e rafforzare il tessuto educativo.

Continuità e stabilizzazione

Ogni docente dovrebbe poter lavorare stabilmente dove ha costruito relazioni e competenze. È fondamentale riconoscere il valore dell’esperienza maturata anche dai precari storici, favorendone la permanenza e la crescita professionale all’interno delle comunità scolastiche. Solo così si può costruire un sistema capace di offrire continuità didattica, stabilità e inclusione. Il Governo deve proseguire con decisione sulla strada tracciata dai corsi INDIRE, investendo in una programmazione della formazione legata ai territori e ai reali bisogni del sistema scolastico, per scongiurare definitivamente la transumanza e garantire un servizio equo per tutti gli studenti italiani.

Comunicato stampa

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