Il nuovo percorso Indire consente la specializzazione sul sostegno, ma non garantisce l’immissione automatica in ruolo. Per entrare stabilmente nella scuola, è necessario partecipare a concorsi o essere inseriti nelle GPS. I decreti puntano a formare docenti qualificati e a contenere il contenzioso legato ai titoli esteri.
Nessun accesso diretto al ruolo con la specializzazione Indire
Il percorso previsto dal decreto n. 77 del 24 aprile 2025 non costituisce una corsia preferenziale per il ruolo, ma rappresenta una via straordinaria per ottenere la specializzazione sul sostegno. Una volta completato, non comporta l’immissione automatica nella scuola statale. Gli aspiranti dovranno comunque partecipare ai concorsi ordinari o straordinari o inserirsi nella prima fascia delle GPS, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente. La specializzazione è dunque condizione necessaria, ma non sufficiente, per accedere a una posizione stabile nel sistema scolastico.
Finalità dei nuovi decreti
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha chiarito gli obiettivi della riforma attraverso i decreti n. 75 e n. 77, pubblicati il 24 aprile 2025. “Le misure adottate puntano ad ampliare la platea dei docenti qualificati per l’insegnamento sul sostegno, consolidandone le competenze maturate attraverso l’esperienza didattica”, si legge nel comunicato ufficiale. L’intento è quello di offrire agli studenti con disabilità docenti adeguatamente formati, anche nelle situazioni in cui si è costretti ad assumere insegnanti privi di titolo specifico. I percorsi servono anche per ridurre il contenzioso giuridico legato ai titoli di specializzazione conseguiti all’estero.
GPS e GAE: cosa cambia
Gli specializzati attraverso il percorso Indire potranno essere inseriti nella prima fascia delle GPS per il sostegno, che rappresenta una delle principali vie di accesso alle supplenze annuali e, in prospettiva, all’immissione in ruolo. Tuttavia, la normativa non prevede l’accesso alle Graduatorie ad Esaurimento (GAE), riservate a chi possiede titoli riconosciuti in specifiche finestre normative precedenti. Il punteggio attribuito al percorso Indire per l’inserimento in GPS non è ancora stato chiarito ufficialmente, ma si discute sulla possibilità che non sia equiparato a quello del TFA sostegno, generando un’ulteriore differenziazione tra le varie tipologie di formazione.
Un percorso una tantum
Va ricordato che, allo stato attuale, il percorso previsto dal decreto n. 77 è previsto come misura una tantum. Non sono state annunciate nuove edizioni. Questo rende il percorso accessibile solo a una platea limitata di docenti, circa 10.000 su 60.000 nuovi insegnanti di sostegno stimati dal Ministero per il 2025. Di questi, oltre 52.000 sono previsti attraverso il decreto n. 75, dedicato ai triennalisti. La selezione per il percorso Indire si basa sul possesso di titoli conseguiti entro il 1° giugno 2024, escludendo chi ha completato la specializzazione all’estero in data successiva. Rimane da chiarire se, e in che misura, i titolari di TFA e quelli del nuovo percorso potranno essere trattati alla pari, soprattutto in fase di valutazione del punteggio o nell’accesso ai concorsi futuri.
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