All’interno del Polo Universitario Penitenziario della Toscana, l’Università di Siena offre da oltre vent’anni ai detenuti la possibilità concreta di intraprendere percorsi accademici durante la detenzione. Un progetto che unisce istruzione, dignità e reintegrazione sociale. Proprio grazie a questo modello, un detenuto ha recentemente conseguito la laurea magistrale in Scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni presso il campus universitario del Pionta, ad Arezzo.
Il traguardo rappresenta una testimonianza della forza trasformativa dell’istruzione anche in contesti complessi e restrittivi, dove lo studio può diventare un ponte verso una nuova identità personale e professionale. L’esperienza del singolo si inserisce in una rete strutturata, fatta di tutor, docenti e operatori, che collaborano per rendere accessibile il sapere anche dietro le sbarre.
La laurea al campus del Pionta
Il 14 aprile, presso la sede del campus universitario del Pionta ad Arezzo, un detenuto ha discusso la tesi di laurea magistrale intitolata “La formazione e il lavoro rendono l’uomo libero”, con relatore il dottor Gioele Barcellona. Il lavoro si è concentrato sul valore educativo e riabilitativo della formazione e dell’impiego durante la detenzione. La commissione di laurea era presieduta dal professor Claudio Melacarne e composta anche dal professor Gianluca Navone, delegato del Rettore per il Polo Universitario Penitenziario.
Erano presenti alla discussione i familiari del laureando e i tutor Mattia Esposito, Simone Pietrolati e Matteo Burdisso Gatto, insieme a Pina Sangiovanni, responsabile della didattica penitenziaria. Il professor Navone ha sottolineato come lo studio sia stato per lo studente una forma di salvezza e resistenza nel contesto detentivo, e ha definito il percorso seguito “un’esperienza umana davvero particolare”.
Un secondo laureato e il percorso in comunicazione
Il 15 aprile, un altro ex detenuto, liberato da pochi mesi, ha completato il proprio percorso triennale in Scienze della Comunicazione presso la sede di Siena, discutendo una tesi dal titolo “Immobiliare.it e Idealista: un’analisi comparata di semiotica del marketing”. Relatore della tesi il professor Tarcisio Lancioni. La seduta si è svolta nella sede di San Niccolò e ha visto la partecipazione dei familiari, delle tutor Francesca Chiga Goffi e Marina Stepanova, e della dottoressa Maria Bevilacqua, già capo degli educatori presso la Casa di Reclusione di San Gimignano.
Il modello dell’Università di Siena
L’Università di Siena è oggi tra gli atenei italiani con la maggiore percentuale di studenti detenuti. Sono circa un centinaio gli iscritti ai corsi accademici attivi anche nella sede di Arezzo, gestiti con flessibilità e in coordinamento con le strutture penitenziarie. Il modello senese si distingue per l’organizzazione autonoma delle attività didattiche all’interno delle carceri, la presenza di docenti delegati, tutor e personale amministrativo dedicato, e per l’adozione di metodologie educative che tengano conto dei limiti strutturali e logistici dell’ambiente detentivo.
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