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Studenti con certificazione DSA, la promozione è automatica? Ecco la posizione dei giudici

Una recente sentenza del Tar Lombardia ha chiarito alcuni aspetti riguardanti la promozione automatica agli esami di Stato degli studenti con certificazione DSA

Il tema della promozione automatica agli esami di Stato per studenti con certificazione DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) è da tempo oggetto di discussione e dibattito. Un recente caso trattato dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Lombardia ha fornito ulteriori chiarimenti in merito. La sentenza emessa il 5 agosto 2024 (N. 00694/2024) stabilisce chiaramente che la certificazione DSA non garantisce un diritto alla promozione automatica, ma richiede che vengano rispettati specifici requisiti scolastici, così come per gli altri studenti.

Studenti con certificazione DSA: il ricorso contro la non ammissione all’esame di Stato

Nel caso in esame, un genitore ha presentato ricorso contro la decisione del COnsiglio di Classe di non ammettere lo studente con certificazione DSA all’esame di Stato, contestando principalmente la mancanza di supporto adeguato da parte della scuola. La contestazione non riguardava i voti insufficienti ottenuti in cinque materie, piuttosto l’omissione, da parte dell’istituto, di interventi di recupero e comunicazioni tempestive ai genitori, come previsti dal Piano Didattico Personalizzato (PDP). Secondo il genitore, la scuola avrebbe dovuto adottare specifiche misure di sostegno e valutare il disagio del ragazzo derivante dal suo stato di figlio adottivo.

Il TAR ha però chiarito che tali elementi, anche se fossero stati provati, non sarebbero stati sufficienti a giustificare l’ammissione all’esame di Stato. Piuttosto, tali inadempienze scolastiche avrebbero potuto dare luogo a un eventuale risarcimento danni, ma non a un cambiamento della valutazione finale del consiglio di classe.

I requisiti richiesti per l’ammissione agli esami: cosa dice la legge

Secondo l’art. 13 del D.lgs. 62/2017, per essere ammessi agli esami di Stato, gli studenti devono ottenere una votazione minima di sei decimi in ogni disciplina o gruppo di discipline, oltre a un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. In caso di insufficienze, il consiglio di classe può ammettere lo studente solo se vi è una motivazione adeguata e circostanziata (Deroga). Questo criterio si applica indistintamente a tutti gli studenti, compresi quelli con certificazione DSA.

La certificazione DSA, regolata dalla legge n. 170/2010, non modifica i criteri di promozione. Piuttosto, impone alle scuole di adottare misure compensative e dispensative per garantire pari opportunità agli studenti con difficoltà di apprendimento. L’obiettivo è permettere a questi studenti di raggiungere il loro potenziale, senza però abbassare gli standard richiesti per il passaggio all’esame di Stato.

Nessuna promozione automatica è prevista per gli studenti DSA

La sentenza del TAR chiarisce che il DSA non comporta un diritto automatico all’ammissione agli esami di Stato o alla promozione alla classe successiva. Anche per gli studenti con certificazione DSA, è richiesto il raggiungimento di un livello di apprendimento adeguato in tutte le materie. L’obbligo della scuola è quello di garantire un percorso didattico individualizzato e di adottare strumenti che riducano le difficoltà, permettendo allo studente di esprimere il proprio livello di competenza. Tuttavia, se questi requisiti minimi non sono soddisfatti, il giudizio di non ammissione resta legittimo e giustificato.

Il TAR ha sottolineato inoltre che eventuali omissioni da parte della scuola, come la mancata applicazione delle misure previste dal PDP, non costituiscono una motivazione sufficiente per sovvertire il giudizio finale. Piuttosto, i genitori possono agire legalmente durante l’anno scolastico per obbligare la scuola a garantire le misure previste, oppure richiedere un risarcimento in caso di mancanze documentate.

Giurisprudenza e i precedenti

La decisione del TAR per la Lombardia (N. 00694/2024 del 5 Agosto 2024) si allinea a diverse sentenze precedenti che confermano l’impossibilità di un accesso automatico all’esame di Stato per gli studenti DSA privi di una preparazione sufficiente. Ad esempio, nel 2020, il TAR di Milano aveva già stabilito che, per quanto gli studenti DSA abbiano diritto a una didattica personalizzata, la scuola ha comunque il compito di valutare la preparazione complessiva. Se questa non risulta adeguata, il giudizio di non ammissione è giustificato, indipendentemente dalla certificazione DSA.

Le misure compensative e dispensative, come ribadito anche dal Consiglio di Stato nel 2022, devono servire a colmare le difficoltà legate al disturbo di apprendimento, senza però abbassare il livello di preparazione richiesto per l’avanzamento di classe.

Il ruolo delle scuole e dei genitori nel supporto agli studenti con certificazione DSA

Questa sentenza offre un importante chiarimento sui diritti e i doveri degli studenti con certificazione DSA e delle istituzioni scolastiche. Le scuole devono applicare con rigore le misure previste dai PDP e garantire un supporto adeguato. Tuttavia, queste misure non costituiscono una garanzia di promozione, ma uno strumento per permettere agli studenti di esprimere al meglio le proprie competenze. Allo stesso tempo, i genitori possono monitorare l’attuazione del PDP e agire legalmente per garantire che la scuola rispetti i propri obblighi.

In conclusione, il sistema scolastico deve continuare a garantire un equilibrio tra supporto individuale e valutazione oggettiva delle competenze, rispettando i diritti degli studenti DSA ma anche i criteri di merito e preparazione richiesti per accedere agli esami di Stato.

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