A Deventer, nei Paesi Bassi, una casa di riposo offre alloggio gratuito a studenti universitari in cambio di 30 ore al mese di compagnia agli anziani. Un progetto innovativo che promuove l’incontro tra generazioni, contrastando l’isolamento sociale e creando nuove forme di convivenza solidale.
Un patto di vicinanza tra diverse generazioni
Nel cuore dei Paesi Bassi, la struttura Humanitas ha scelto una via innovativa per rimettere in contatto giovani e anziani: offrire agli studenti universitari la possibilità di vivere nella casa di riposo gratuitamente, a condizione che dedichino almeno 30 ore al mese alla compagnia degli anziani residenti. Le attività sono libere e umane: guardare un film insieme, condividere i pasti, aiutare durante una malattia, festeggiare un compleanno, oppure semplicemente ascoltare e farsi compagnia. Un tempo modesto che però può fare la differenza nella vita di chi rischia l’isolamento quotidiano.
Un’esperienza che educa alla cura
Per gli studenti, vivere fianco a fianco con gli anziani è molto più di un risparmio sull’affitto: è un’occasione di crescita personale. Il progetto consente loro di sviluppare empatia, responsabilità e capacità comunicative. Spesso i giovani diventano facilitatori digitali, aiutando gli ospiti a usare smartphone, email e social, o partecipano ad attività creative come lettura condivisa, disegno o racconti di viaggio. Questa forma di scambio spontaneo arricchisce entrambi: i giovani imparano dalla vita e dall’esperienza, mentre gli anziani si sentono di nuovo parte del mondo che cambia.
Un modello che parla a tutta l’Europa
L’iniziativa ha suscitato attenzione anche fuori dai confini olandesi. Progetti simili sono nati in città come Lione, Barcellona e Cleveland, dimostrando che la coabitazione intergenerazionale è una formula vincente ovunque ci siano luoghi da abitare e persone da ascoltare. In Inghilterra, alcuni studenti leggono poesie agli anziani malati di Alzheimer, risvegliando emozioni e ricordi. La casa di riposo non è più solo uno spazio di assistenza, ma un nodo relazionale, in cui le generazioni si sostengono a vicenda nel presente.
Vivere insieme per cambiare il futuro
Oltre ai benefici emotivi e relazionali, la coabitazione solidale porta vantaggi ambientali e sociali: riduce la necessità di nuove abitazioni per studenti, valorizza gli spazi esistenti e trasforma strutture spesso marginalizzate in centri vivi della comunità . La casa di riposo diventa così luogo di relazioni autentiche, trasmissione di conoscenze e reciproca cura. Il successo del progetto Humanitas dimostra che l’incontro tra generazioni può diventare una risposta concreta a bisogni reali, creando un cambiamento culturale profondo, fatto di presenza, tempo condiviso e rispetto.
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