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Sul caso Royal Exor Srl il MiM sotto pressione: chiarimenti urgenti sui titoli esteri

Il caso Royal Exor Srl scuote il Ministero dell’Istruzione: sindacati e docenti chiedono un tavolo tecnico per affrontare le criticità sui titoli esteri.

Roma, 9 maggio 2025 – Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è al centro delle polemiche dopo la presentazione alla Camera dell’interrogazione scritta n. 4-04937 a firma dell’Onorevole Irene Manzi, datata 6 maggio. Il caso riguarda Royal Exor Srl, società accusata di utilizzo improprio del marchio “MIUR” e della promozione di percorsi abilitanti esteri a costi elevatissimi, che prometterebbero accesso diretto alla prima fascia delle graduatorie scolastiche.

Il silenzio del Ministero sul caso Royal Exor Srl

Il silenzio del Ministero preoccupa molti: non si tratta, infatti, dell’unica interrogazione parlamentare in attesa di risposta. Sono numerose le richieste inevase, mentre aumenta la confusione e cresce la disparità di trattamento tra chi consegue le specializzazioni universitarie in Italia e chi, invece, le ottiene all’estero, spesso seguendo percorsi poco trasparenti. Il fenomeno desta allarme soprattutto nel settore della scuola pubblica, dove la chiarezza normativa è essenziale per garantire equità.

Sindacati e docenti chiedono un tavolo tecnico urgente

Il Collettivo docenti di sostegno specializzati ha rivolto un appello ai sindacati, chiedendo un impegno concreto per affrontare la questione. Secondo il collettivo, è fondamentale che le organizzazioni sindacali sollecitino un incontro ufficiale con il Ministero, promuovendo l’apertura di un tavolo tecnico permanente. Questo organismo dovrebbe coinvolgere anche i coordinamenti dei docenti di sostegno, al fine di affrontare in modo strutturato le criticità legate al riconoscimento dei titoli esteri. In particolare, l’attenzione si concentra sulle recenti modifiche normative introdotte dal DPCM, che consente l’inserimento nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) anche in caso di rigetto della domanda, se quest’ultimo è avvenuto dopo il 1° gennaio 2024. Una norma che ha suscitato perplessità e alimentato ulteriori richieste di chiarimento.

Riconoscimento titoli esteri: criticità e richieste di trasparenza

Il nodo principale riguarda il modo in cui vengono riconosciuti i titoli abilitanti conseguiti all’estero. Molti insegnanti lamentano l’assenza di trasparenza nei criteri adottati e il rischio di creare un sistema a due velocità, che penalizza chi ha seguito regolarmente i percorsi italiani. Il Collettivo docenti di sostegno sottolinea la necessità di garantire regole chiare, per evitare abusi e tutelare la qualità della scuola pubblica. La questione investe anche il rispetto dei principi di legalità e di equità, temi fondamentali per preservare la credibilità del sistema scolastico e il diritto allo studio per tutti gli studenti, in particolare per quelli con bisogni educativi speciali.

Una chiamata all’azione per il futuro della scuola italiana

Il messaggio del collettivo è chiaro: “Vogliamo trasparenza, equità, legalità. E soprattutto rispetto per la scuola e per il sostegno.” Con questo appello, gli insegnanti di sostegno chiedono non solo risposte immediate, ma un cambio di rotta nelle politiche del Ministero. Si tratta di una sfida cruciale per il futuro della scuola italiana, che richiede l’ascolto di tutte le parti coinvolte e un impegno concreto per garantire pari opportunità a studenti e insegnanti. Il coinvolgimento dei sindacati e l’apertura di un tavolo tecnico potrebbero rappresentare un primo passo importante verso la costruzione di un sistema più trasparente e giusto, capace di valorizzare il merito e di tutelare le esigenze di chi lavora quotidianamente nella scuola.

Il Comunicato ufficiale del Collettivo docenti di sostegno specializzati sul caso Royal Exor Srl

“Il Ministero non può continuare a tacere.”

Roma 9 maggio 2025 – Il 6 maggio è stata presentata alla Camera l’interrogazione a risposta scritta n. 4-04937 (On. Irene Manzi), che chiede chiarimenti sul caso della società Royal Exor Srl, sull’uso improprio del marchio “MIUR” e sulla promozione di percorsi abilitanti esteri a costi elevatissimi, che promettono accesso diretto alla prima fascia delle graduatorie.

Non è l’unica interrogazione in attesa di risposta. Troppe restano inevase, mentre la confusione e la disparità di trattamento crescono tra chi ha seguito i percorsi universitari in Italia e chi ha ottenuto specializzazioni all’estero, spesso tramite canali poco trasparenti.

 Chiediamo ai sindacati di farsi carico di questa situazione e di promuovere con urgenza la richiesta di un incontro ufficiale con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. È fondamentale che le organizzazioni sindacali si attivino per aprire un tavolo tecnico permanente che coinvolga anche i coordinamenti dei docenti di sostegno specializzati.

È necessario affrontare con chiarezza le gravi criticità legate al riconoscimento dei titoli esteri, anche alla luce del recente DPCM che consente l’inserimento in GPS anche in presenza di rigetto della domanda, se pervenuto dopo il 1° gennaio 2024.

Vogliamo trasparenza, equità, legalità. E soprattutto rispetto per la scuola e per il sostegno.

Collettivo docenti di sostegno specializzati 

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