venerdì, 4 Ottobre 2024
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Supplenti di sostegno, MiM: si lavora a garantire la continuità didattica per l’intero ciclo scolastico

Il MM pronto a modificare la norma sulle supplenze di sostegno, garantendo lo stesso docente all’alunno con disabilità per il ciclo di studi


Novità in vista (almeno si spera) per i supplenti di sostegno – Il sottosegretario Frassinetti ha confermato che il Ministero dell’Istruzione sta lavorando a una modifica sulle norme riguardanti le supplenze per garantire la continuità didattica agli alunni e studenti con disabilità, attraverso la presenza dello stesso docente per l’intero ciclo di studi. Questo cambiamento segue le indicazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e mira a rispondere meglio alle esigenze di questo gruppo di studenti.

Garantire la continuità didattica agli alunni grazie alla conferma degli incarichi dei supplenti di sostegno per tutto il ciclo scolastico

Durante l’anno scolastico 2022-2023, si è registrato un numero significativo di alunni con disabilità nelle scuole italiane, che ammonta a 337.711. La distribuzione è la seguente: 37.182 nella scuola dell’infanzia, 128.070 nella scuola primaria, 83.715 nella scuola secondaria di primo grado, e 88.744 nella scuola secondaria di secondo grado.

Parallelamente, il Ministero sta anche lavorando per migliorare la specializzazione dei docenti di sostegno e sta pianificando un nuovo ciclo di TFA sostegno. Inoltre, è previsto un nuovo concorso per le immissioni in ruolo. Un elemento chiave di questa iniziativa è il confronto con le organizzazioni sindacali, data la delicatezza della questione delle supplenze, specialmente per i posti in deroga.

L’attuale organico di sostegno fa registrare numeri da record per i posti in deroga. Occorre un giro di vite

Per l’anno scolastico in corso, l’organico complessivo conta 196.605 posti, di cui 126.170 sono posti di organico di diritto e 70.435 sono posti in deroga. È importante notare che i posti in deroga sul sostegno non possono essere utilizzati per nomine in ruolo, poiché sono destinati esclusivamente a supplenze fino al termine dell’anno scolastico.

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