Supplenze 2025/26: chiarimenti sul ritiro della domanda per i neoimmessi in ruolo
Docenti neoimmessi in ruolo e supplenze 2025/26: è necessario ritirare la domanda delle 150 preferenze? Analisi e consigli per una scelta corretta.


Concluse le procedure per le nomine in ruolo, i docenti neoassunti in ruolo si interrogano sulla necessità di ritirare la domanda per le supplenze docenti. Una scelta che impatta sulla correttezza e l'efficienza dell'algoritmo per gli incarichi da GaE e GPS.
Il dilemma dei docenti di ruolo
Con la chiusura della finestra per la presentazione della domanda per le supplenze da GaE e GPS, valida per l'anno scolastico 2025/26, si è creata una sovrapposizione procedurale. Molti docenti che hanno presentato le 150 preferenze hanno nel frattempo ottenuto l’immissione in ruolo. Questi ultimi, avendo già un contratto a tempo indeterminato dal 1° settembre 2025, non potrebbero accettare un eventuale incarico a termine. Se non ritirano la domanda, il sistema potrebbe assegnare loro un posto che verrebbe poi rifiutato, generando "finte assegnazioni". Questa anomalia rallenta l'intero processo, poiché il posto tornerebbe disponibile solo in un turno successivo, penalizzando gli altri aspiranti. Per questo il Ministero ha previsto la possibilità di rinunciare, purché prima dell'avvio dell'algoritmo di nomina.
Il consiglio dei sindacati
Le organizzazioni sindacali, come l'Anief, consigliano vivamente ai neoimmessi in ruolo di procedere con il ritiro della domanda. Questa azione viene considerata un gesto di correttezza e rispetto verso i colleghi ancora precari. Mantenere la candidatura, pur sapendo di non poter accettare l'incarico, falsa il funzionamento del sistema delle nomine e genera disservizi. L'obiettivo è quello di avere un algoritmo "pulito", in grado di assegnare le cattedre disponibili già dal primo turno ai docenti che ne hanno effettivamente diritto. Il ritiro della domanda garantisce maggiore trasparenza ed efficienza a tutto il meccanismo di assegnazione degli incarichi annuali o fino al termine delle attività didattiche.
Cautela e casi eccezionali
Sebbene il ritiro della domanda sia l'opzione più corretta, è consigliabile agire con una certa cautela. In passato si sono verificati casi eccezionali, come l'annullamento di una graduatoria nelle Marche a ridosso delle nomine, che ha trasformato docenti quasi di ruolo nuovamente in precari. Nonostante si tratti di situazioni rare, è opportuno che il docente si assicuri della stabilità della propria nomina, verificando la consistenza del posto assegnato. Prima di procedere con il ritiro, che è irrevocabile, è utile attendere qualche giorno per avere la certezza che la procedura di nomina per il ruolo sia definitiva e non soggetta a rettifiche, la cui responsabilità ultima resta comunque individuale.
In sintesi: cosa fare?
Per i docenti che hanno ottenuto le nomine in ruolo è fortemente consigliato il ritiro della domanda per le supplenze. Questa scelta assicura un funzionamento più snello ed equo dell'algoritmo, a beneficio dei colleghi precari. È tuttavia prudente accertarsi della definitività del proprio incarico a tempo indeterminato prima di procedere.