Supplenze docenti, la dura accusa di D'Aprile (UIL): 'Precari penalizzati da algoritmo fallace e impreciso'

Supplenze docenti, D'Aprile (UIL) denuncia gli errori dell'algoritmo: precari danneggiati, nomine revocate e caos nelle scuole. Urge rivedere il sistema.

03 settembre 2025 16:58
Supplenze docenti, la dura accusa di D'Aprile (UIL): 'Precari penalizzati da algoritmo fallace e impreciso' - Giuseppe DAprile - Uil Scuola Rua
Giuseppe DAprile - Uil Scuola Rua
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Il sistema di nomina delle supplenze dei docenti è nel caos. L'algoritmo ministeriale continua a commettere errori grossolani, revocando incarichi e assegnando posti inesistenti. Una situazione che danneggia i precari e la continuità didattica, come denuncia il segretario della UIL Scuola Rua. Di seguito il comunicato stampa.

Supplenze docenti, D’Aprile UIL: ‘Ancora una volta i precari danneggiati da un algoritmo impreciso'

La scuola ha bisogno di tempi certi, di procedure efficienti e chiare e di personale stabile. Rettifiche, rinunce, incarichi assegnati e poi revocati anche dopo la presa di servizio.

Gli errori dell’algoritmo sulle supplenze, in diversi territori - Liguria, Bari, Benevento, Prato, Lecce - evidenziano ancora una volta tutte le storture di un sistema informatico che evidentemente non funziona come dovrebbe – denuncia Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della UIL Scuola Rua.

Lo avevamo denunciato già 2 anni fa – ricorda - tornare alle nomine in presenza, in attesa di perfezionare il sistema informatico, avrebbe rappresentato la soluzione per garantire i legittimi diritti al personale della scuola.

Il risultato è sempre lo stesso: docenti che ricevono un incarico e se lo vedono revocare all’improvviso. Docenti nominati su posti inesistenti. Procedure di nomina espletate e annullate dopo appena 24 ore.

Una situazione aggravata anche dalle continue rettifiche che riguardano le assegnazioni provvisorie del personale di ruolo e che, invece, dovrebbero precedere gli incarichi a tempo determinato.

Ogni rettifica non pesa soltanto sul singolo docente, ma mina la continuità didattica e crea disagi enormi alle scuole – sottolinea D’Aprile –. Si chiede ai precari di garantire il funzionamento quotidiano della scuola, ma non si riconosce loro il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.

Il tutto a danno, come sempre, del personale, delle segreterie scolastiche oberate di lavoro, dei dirigenti scolastici e soprattutto degli alunni.

Lo diciamo da tempo: il sistema di reclutamento va rivisto. La scuola ha bisogno di tempi certi, procedure efficienti e chiare e di personale stabile, conclude Il Segretario.

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