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Test di ammissione anticipati alle università: svuotano il valore del rito della maturità

I test di ammissione alle università, sempre più frequenti già durante il quarto anno delle superiori, e minano il valore dell’esame di Maturità.

I test di ammissione alle università, sempre più frequenti già durante il quarto anno delle superiori, stanno progressivamente minando il valore dellesame di Maturità.

Questa prova, che per intere generazioni ha rappresentato un rituale di passaggio all’età adulta, ora sembra perdere la sua carica simbolica e il suo significato di rito collettivo.

Test di ammissione alle università: studenti e insegnanti denunciano il doppio carico di studio e la perdita di significato della Maturità

Questa nuova abitudine sta creando disordine nelle scuole, con studenti che chiedono continuamente di spostare verifiche e interrogazioni per preparare i test universitari. Le assenze e il doppio carico di studio stanno compromettendo l’ultimo anno di formazione superiore.

Insegnanti e presidi denunciano come l’anticipo dei test universitari svuoti di senso la Maturità e interferisca con l’apprendimento disinteressato. “È un rituale logoro”, afferma il Dirigente Scolastico Ludovico Arte: “L’università manda il messaggio che ciò che fa la scuola conta poco”.

Gli studenti vivono con tensione l’esame finale, visto come un addio alla scuola e un affacciarsi al nuovo. Ma per molti quel passaggio è già avvenuto, con l’ammissione anticipata all’università. La Maturità rischia così di perdere il suo valore di rito collettivo di iniziazione all’età adulta, in una società dove i riti di passaggio sono sempre più incerti.

I numeri e le prove: analisi dettagliata della Maturità 2024

Quest’anno i candidati interni sono 512.530, mentre gli esterni sono 13.787, distribuiti in 28.038 classi e valutati da 14.072 commissioni. La maggior parte dei candidati proviene dai licei (266.057), seguiti dagli istituti tecnici (172.504) e dagli istituti professionali (87.756).

La prima prova scritta del test di ammissione verterà sulla padronanza della lingua italiana e sulle capacità espressive, logico-linguistiche e critiche degli studenti. I candidati avranno a disposizione sei ore per scegliere e sviluppare una tra le sette tracce proposte dal Ministero, che spaziano tra diversi ambiti: artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale.

La seconda prova riguarderà una o più discipline caratterizzanti il corso di studi, mentre per gli istituti professionali di nuovo ordinamento si concentrerà su competenze e nuclei tematici fondamentali. Al liceo classico la seconda prova sarà una versione di greco, mentre allo scientifico sarà di matematica.

Dopo le prove scritte, il colloquio avrà un carattere interdisciplinare e mirerà a valutare la capacità dello studente di collegare le conoscenze acquisite e il suo profilo educativo, culturale e professionale. Partirà da uno spunto iniziale scelto dalla commissione e includerà l‘esposizione dell’esperienza di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) svolta durante il percorso di studi.

Valutazione finale: come vengono calcolati i punteggi tra crediti scolastici, prove scritte e colloquio

Il voto finale dell’esame di stato sarà espresso in centesimi e terrà conto del credito scolastico (fino a 40 punti), dei voti delle due prove scritte (fino a 20 punti ciascuna) e del voto del colloquio (fino a 20 punti). Sono previsti fino a 5 punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100, mentre il massimo è 100/100 con la possibilità della lode.

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