Questa volta non si tratta di uno scherzo da 1° aprile – Controlli psicoattitudinali per i docenti nei concorsi pubblici e a cadenza quinquennale durante la carriera: è questa la proposta rilanciata dal deputato della Lega Rossano Sasso, dopo un episodio che ha scosso l’opinione pubblica. Un professore avrebbe augurato online la morte alla figlia della Presidente del Consiglio, provocando una forte reazione politica e mediatica.
Il caso che ha acceso il dibattito sui comportamenti degli insegnanti
L’episodio riguarda un docente che avrebbe pubblicato un post, poi rimosso, in cui augurava alla figlia della premier Giorgia Meloni “la stessa sorte della ragazza di Afragola”, adolescente vittima di femminicidio. Dopo le scuse del docente, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha sottolineato che “i docenti che non sono degni del ruolo che ricoprono devono essere sanzionati”.
Rossano Sasso, già sottosegretario all’Istruzione e oggi capogruppo della Lega in commissione Cultura alla Camera, è intervenuto pubblicamente affermando che “il problema esiste” e che non si tratta di casi isolati. “Denuncio da anni la presenza nel nostro sistema scolastico di persone inadeguate o indegne di educare i giovani. Non possiamo tollerare simili comportamenti nelle nostre scuole”, ha dichiarato.
Sasso: prevenire con valutazioni psicoattitudinali
Per il deputato leghista è necessario introdurre strumenti preventivi all’interno del sistema scolastico, a cominciare da test psicoattitudinali obbligatori nei concorsi per diventare insegnanti. Tali prove dovrebbero essere ripetute ogni cinque anni durante la carriera, come verifica periodica della idoneità psicologica all’insegnamento.
“La scuola – spiega Sasso – è un’istituzione fondamentale per la crescita dei nostri figli. Non possiamo affidarci solo a quiz e prove scritte. È indispensabile che chi vuole insegnare sia valutato anche dal punto di vista psico-attitudinale, così come avviene in altri settori della pubblica amministrazione”.
Un’idea destinata a far discutere politica e sindacati
Sasso ha preannunciato che la proposta potrebbe incontrare resistenze da parte della sinistra e dei sindacati, ma ritiene l’iniziativa necessaria. “Come padre e come ex insegnante che ha vissuto per vent’anni il mondo della scuola, credo che sia una proposta giusta. Non si tratta di criminalizzare un’intera categoria, ma di intervenire su quei casi che rischiano di compromettere il lavoro serio e onesto della maggioranza dei docenti”.
La proposta sarà presentata ufficialmente in Parlamento alla prima occasione utile. L’obiettivo è avviare un confronto politico e istituzionale sulla necessità di garantire standard comportamentali e psicologici elevati per chi lavora a contatto con i minori nelle scuole italiane.
Un sistema di controllo per tutelare studenti e istituzioni
Il dibattito aperto dalla vicenda ha riportato l’attenzione sulla necessità di aggiornare le modalità di selezione e controllo dei docenti. Secondo Sasso, l’introduzione di valutazioni psicoattitudinali regolari potrebbe rappresentare uno strumento utile per prevenire derive ideologiche, comportamenti violenti o inadeguati e, più in generale, rafforzare il prestigio e la credibilità dell’istruzione pubblica.
Attualmente, i docenti sono soggetti a un codice di comportamento che prevede sanzioni in caso di violazioni, dalla sospensione temporanea fino al licenziamento disciplinare. Tuttavia, per il deputato leghista questi strumenti, pur utili, intervengono a posteriori. La valutazione preventiva rappresenterebbe invece un filtro iniziale e periodico per garantire la qualità dell’insegnamento e la sicurezza emotiva degli studenti.
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