TFA Indire, odissea tirocinanti: percorso a ostacoli tra scuole assenti e rischio licenziamento

Mentre il tempo stringe per la conclusione del percorso, i corsisti lavoratori denunciano l'impossibilità di ottenere permessi e aspettative.

08 ottobre 2025 23:00
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Il percorso per i corsisti del TFA Indire si sta trasformando in un incubo. La ricerca di scuole per il tirocinio è un'impresa, ma il problema più grande riguarda i lavoratori: i permessi vengono negati e l'aspettativa non è una soluzione certa. Una frustrazione crescente e il rischio concreto di non farcela.

Tirocini nei percorsi TFA Indire: corsisti tra scuole assenti, permessi negati e rischio licenziamento

I corsisti dei percorsi TFA Indire, in particolare quelli del corso sul sostegno DM77/24 articolo 7(titolo estero senza l' anno di servizio), stanno vivendo una situazione di forte frustrazione. Trovare scuole disponibili per il tirocinio si è rivelato complicato: spesso le istituzioni non percepiscono la necessità di accogliere i tirocinanti, causando ritardi e incertezze.

La situazione è ancora più grave per chi lavora: molti corsisti non hanno potuto accedere nemmeno al permesso studio di 150 ore, e hanno già esaurito permessi personali, retribuiti o non retribuiti. L’unica alternativa sarebbe richiedere l’aspettativa per motivi di studio, ma l’autorizzazione può arrivare anche dopo 30 giorni, quando il termine per completare il tirocinio – entro il 30 novembre – si avvicina rapidamente.

La frustrazione dei corsisti è palpabile. Una di loro racconta: “Vorrei completare il tirocinio, ma non ho più permessi disponibili. Chiedere l’aspettativa sembra l’unica strada, ma rischio di non farcela in tempo. Se non finiamo il percorso entro dicembre, potremmo addirittura perdere il lavoro: è una pressione enorme e ingiusta.”

Il quadro è chiaro: senza maggiore attenzione da parte delle scuole ospitanti e una reale flessibilità nei permessi per i lavoratori-studenti, molti rischiano non solo di non completare il tirocinio nei tempi previsti, ma di subire conseguenze lavorative drastiche, compromettendo l’intero percorso formativo e la stabilità professionale.

È evidente che i corsisti dei percorsi TFA Indire vengono trattati come figli di Dio minore, mentre i docenti del TFA ordinario sembrano essere i figli prediletti: una disparità che alimenta rabbia e frustrazione tra chi lotta per completare il proprio percorso formativo con serietà e dedizione.

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