Utilizzazioni e assegnazioni docenti 2025/26: precedenze, reclami e casi controversi
Utilizzazioni e assegnazioni docenti 2025/26: precedenze, sequenza operativa, disponibilità successive e strumenti di tutela per reclami e ricorsi
Le operazioni di utilizzazioni e assegnazione provvisoria per il 2025/26 hanno rispettato la scadenza del 22 agosto, ma non mancano reclami e rettifiche. Molti docenti lamentano attribuzioni di sedi in contrasto con l’ordine previsto dal CCNI. Ecco come funziona la sequenza delle operazioni e quali strumenti di tutela sono previsti
Utilizzazioni: ordine delle operazioni e precedenze
Le operazioni di utilizzazione precedono sempre quelle di assegnazione provvisoria, come stabilito dal CCNI 2025/28. La sequenza è definita nell’Allegato 1, in base a precedenze e punteggi. Per i docenti titolari su sostegno sono previste 7 fasi, le prime sei dedicate alle utilizzazioni e l’ultima all’assegnazione provinciale. Segue la gestione dei titolari su posto comune con utilizzazioni (fasi 17-26) e, solo successivamente, assegnazioni provinciali e interprovinciali (fasi 33 e seguenti). Le utilizzazioni dei docenti trasferiti d’ufficio per soprannumerarietà, come nel caso segnalato, sono collocate prima delle assegnazioni, per garantire il diritto di rientro nella provincia.
Disponibilità successive e mancato accoglimento delle domande
Un aspetto spesso fonte di contestazioni riguarda le disponibilità sopraggiunte dopo la pubblicazione dei provvedimenti di utilizzazione. L’art. 5, comma 3 del CCNI chiarisce che le utilizzazioni già disposte non possono essere modificate per sedi che si liberano successivamente. Questo può comportare che un docente con domanda di utilizzazione validata non ottenga la sede richiesta, che invece risulti assegnata in un secondo momento a colleghi con assegnazione provvisoria. In questi casi, la procedura è comunque conforme alle norme contrattuali, poiché le operazioni non vengono rifatte per includere le nuove disponibilità.
Reclami, ricorsi e tutela del docente
Il CCNI 2025/28 prevede strumenti di tutela in caso di presunte irregolarità. Il docente può presentare richiesta di chiarimento all’ATP competente e, se ritiene violato il proprio diritto, ricorrere al tentativo di conciliazione (art. 20 CCNI). In alternativa, è possibile intraprendere un ricorso giurisdizionale al giudice del lavoro. Prima di procedere, è consigliabile verificare la corretta applicazione delle precedenze e la collocazione temporale della disponibilità contestata, per evitare azioni prive di fondamento.