Valditara attacca i sindacati: 'Chi fa scena muta va bocciato, merito prima di tutto'

Valditara difende le sue riforme scolastiche, bocciature per chi fa scena muta e merito per studenti gravemente malati, criticando i sindacati di sinistra.

09 settembre 2025 20:47
Valditara attacca i sindacati: 'Chi fa scena muta va bocciato, merito prima di tutto' - Giuseppe Valditara contro i diplomifici
Giuseppe Valditara contro i diplomifici
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Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara rilancia la sua visione sulla scuola, sostenendo il principio del merito, le bocciature per chi fa scena muta e le riforme tecnico-professionali, criticando i sindacati che ostacolano l’evoluzione del sistema scolastico.

Valditara: il principio del merito e le bocciature

Durante il programma televisivo “10 minuti” su Rete 4, il ministro Giuseppe Valditara ha ribadito con fermezza la propria linea sulla valutazione scolastica e sul rapporto tra scuola e mondo del lavoro. Valditara ha evidenziato che chi fa scena muta durante gli esami deve essere bocciato, sottolineando l’importanza di insegnare agli studenti fin da subito il concetto di responsabilità e impegno. Il ministro ha inoltre criticato l’attenzione mediatica riservata agli studenti contestatori, affermando che invece dovrebbero essere celebrati i ragazzi che affrontano prove difficili, come coloro che, gravemente malati di cancro, hanno scelto di sostenere la maturità e hanno ottenuto 100 e lode.

Valditara ha dichiarato: “Questi studenti meritevoli hanno affrontato sfide straordinarie e meritano di essere ricordati, perché affrontare la vita significa anche sapersi confrontare con le valutazioni quotidiane, dall’università al mondo del lavoro”. La scuola, secondo il ministro, deve quindi premiare il merito e preparare i giovani a gestire responsabilità e opportunità future.

Riforma tecnico-professionale e rapporto con il lavoro

Valditara ha proseguito attaccando la CGIL, accusata di ostacolare le riforme ministeriali e di seguire logiche massimaliste. Particolare attenzione è stata rivolta alla riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che collega scuola e impresa, offrendo ai giovani opportunità concrete di inserimento professionale con buone retribuzioni e percorsi rapidi verso il mondo del lavoro. Il ministro ha respinto l’idea, sostenuta da alcuni sindacati, che questi collegamenti costituiscano sfruttamento: al contrario, rappresentano una reale possibilità di crescita professionale e personale.

Valditara ha sottolineato che l’obiettivo delle riforme è creare un sistema scolastico più efficiente e meritocratico, capace di valorizzare le competenze degli studenti e di allineare l’istruzione alle esigenze del mercato del lavoro.

Misure disciplinari e contrasto al “buonismo”

Il ministro ha difeso anche le misure più controverse della sua gestione, come la possibilità di bocciare chi non partecipa attivamente agli esami e il divieto dell’uso del cellulare in classe. Secondo Valditara, tali regole sono fondamentali per garantire un corretto funzionamento della scuola e per insegnare agli studenti l’importanza della disciplina e della concentrazione.

Valditara ha ribadito: “Chi sceglie la scena muta o ignora le regole della classe non può essere premiato. La scuola deve educare al merito e alla responsabilità, non alla finta indulgenza”. In questo contesto, il ministro ha accusato i sindacati di sinistra di rovinare il sistema educativo con un falso buonismo che penalizza gli studenti meritevoli e rallenta il progresso delle riforme.

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