Viaggio di Maturità finito in tragedia, 19enne denuncia violenza di gruppo a Malta: l’Italia si interroga sull’educazione sessuale

Una 19enne denuncia violenza a Malta da studenti; il caso riapre il dibattito sull’educazione sessuale e il consenso informato nelle scuole italiane.

10 settembre 2025 09:56
Viaggio di Maturità finito in tragedia, 19enne denuncia violenza di gruppo a Malta: l’Italia si interroga sull’educazione sessuale - Violenza di genere
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Una 19enne denuncia abusi e violenza da parte di studenti durante un viaggio post-Maturità a Malta. Il caso riapre il dibattito sull’educazione sessuale nelle scuole italiane e sul consenso informato delle famiglie per le attività educative.

Accuse di violenza di gruppo a Malta

Una giovane di 19 anni ha denunciato di essere stata vittima di violenza sessuale da parte di un gruppo di coetanei, studenti pugliesi tra i 17 e i 19 anni, durante un viaggio post-Maturità a Malta. Secondo la denuncia, l’episodio sarebbe avvenuto nell’appartamento di uno degli indagati dopo una serata trascorsa in alcuni locali. La presunta violenza sarebbe stata anche ripresa con un cellulare di uno dei ragazzi coinvolti. I cinque studenti negano le accuse, sostenendo che il rapporto sia stato consenziente.

Le indagini sono affidate alla Procura di Brindisi, che sta esaminando i telefoni dei ragazzi e della giovane per acquisire elementi utili. Gli investigatori ipotizzano che eventuale materiale compromettente possa essere stato condiviso tramite applicazioni di messaggistica, tra cui Telegram. Il giorno successivo all’accaduto, la ragazza ha rivelato quanto successo ai genitori, evidenziando la delicatezza e gravità della vicenda.

Educazione sessuale nelle scuole italiane

Il caso ha riaperto il dibattito sull’educazione sessuale in Italia. Secondo un sondaggio della Tecnica della Scuola, 9 studenti su 10 ritengono essenziale l’educazione sessuale e vorrebbero affrontare tematiche come contraccezione e prevenzione del grooming. Nonostante ciò, quasi la metà degli studenti non ha mai ricevuto una formazione adeguata in materia.

A livello europeo, l’Italia risulta tra le nazioni con minori programmi curricolari strutturati, insieme a Cipro, Bulgaria, Romania, Lituania e Spagna, secondo quanto emerso durante un convegno della Casa Internazionale della Donna. L’assenza di percorsi formativi ufficiali spinge molti giovani a cercare informazioni su internet, con il rischio di fonti non sempre affidabili, mentre i consultori pubblici risultano ancora insufficienti sul territorio.

Ddl sul consenso informato e attività scolastiche

In parallelo, presso la Commissione Cultura della Camera, riprende l’esame del ddl sul consenso informato per le attività di educazione sessuale, proposto dal deputato Rossano Sasso. Il disegno di legge prevede che per qualsiasi attività formativa sul tema della sessualità nelle scuole secondarie sia necessario ottenere il preventivo consenso dei genitori. Le scuole dovranno inoltre informare le famiglie sui contenuti dei corsi e sulle competenze dei formatori.

A questa proposta si affiancano altre due iniziative legislative, di cui una di Fratelli d’Italia, che potrebbe includere attività di educazione etica e affettiva, con il coinvolgimento delle famiglie. Nei prossimi giorni, con le audizioni e la scadenza per gli emendamenti, inizierà il confronto politico sui contenuti, con l’obiettivo di definire modalità chiare e trasparenti per l’insegnamento dell’educazione sessuale e del consenso nelle scuole italiane.

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