Un gruppo di studenti di terza media, in una scuola media in provincia di Aosta, è riuscito a violare il registro elettronico, accedendo con le credenziali di almeno quattro docenti. Il caso, segnalato da La Stampa, ha fatto emergere un episodio preoccupante: gli alunni hanno manipolato decine di voti, trasformando insufficienze in valutazioni elevate, e in alcuni casi, penalizzando anche compagni meritevoli con voti bassissimi. Gli accessi abusivi al sistema informatico sono stati almeno 40, provocando caos nell’istituto scolastico e avviando un’indagine interna.
Come è stata scoperta la violazione del Registro elettronico
La manomissione è venuta alla luce quando un docente ha notato un voto inspiegabilmente basso assegnato ad una studentessa solitamente brillante. Il “2” risultava fuori scala rispetto agli standard abituali e, soprattutto, non era stato registrato direttamente dal professore. Questo episodio ha portato la scuola ad avviare un’indagine interna, che ha rivelato numerosi accessi non autorizzati al registro elettronico. Al momento, l’istituto non ha ancora preso provvedimenti ufficiali, né ha presentato denuncia: ogni decisione è stata rimandata ai consigli di classe fissati per il 23 aprile, al rientro degli studenti da una gita scolastica.
Non è un caso isolato: la violazione al registro elettronico scolastico sempre più frequente
Negli ultimi 18 mesi si sono verificati almeno tre casi simili in altre scuole italiane. La manipolazione del registro elettronico da parte degli studenti è un fenomeno in crescita, spesso motivato dal desiderio di migliorare voti scolastici o alterare dati relativi a assenze e ritardi. Le modalità di accesso restano spesso oscure, ma l’utilizzo di dispositivi personali e tecniche di ingegneria sociale per ottenere password sembrano essere comuni. In alcuni casi, come quello avvenuto in Romagna, si è riscontrato un livello di competenza tecnica tale da far ipotizzare la possibilità di interferenze con sistemi esterni al contesto scolastico. La scoperta delle manipolazioni avviene quasi sempre grazie alla vigilanza di docenti e personale scolastico, che confrontano i dati digitali con annotazioni cartacee ancora in uso in molte scuole.
La sicurezza informatica nelle scuole italiane: un’urgenza da non sottovalutare
Questo episodio mette in luce una fragilità sistemica nella digitalizzazione delle scuole italiane. Nonostante l’adozione sempre più diffusa di piattaforme digitali, molti istituti non dispongono di infrastrutture informatiche adeguate alla protezione dei dati sensibili. Il registro elettronico contiene informazioni su voti, presenze e bisogni educativi speciali, ed è fondamentale che siano protetti da sistemi di accesso tracciabile, permessi personalizzati e protocolli di sicurezza aggiornati. Le responsabilità legali ricadono sugli istituti, titolari del trattamento dei dati, che in caso di violazione rischiano sanzioni e richieste risarcitorie. Anche se i responsabili sono minorenni, le conseguenze penali e disciplinari non sono da escludere, pur dovendo essere gestite con un approccio formativo e proporzionato.