HomeAttualitàCronacaViolenta aggressione a scuola: vicepreside colpito per errore, imputato a processo

Violenta aggressione a scuola: vicepreside colpito per errore, imputato a processo

Vicepreside aggredito a scuola per errore durante una protesta: l’imputato A.D.M. a processo per lesioni aggravate l’8 maggio a Santa Maria Capua Vetere.

Un’aggressione violenta in ambito scolastico approda in tribunale a Santa Maria Capua Vetere. A.D.M., 50 anni, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di lesioni aggravate nei confronti di un docente, G.M., all’epoca dei fatti vicepreside dell’Istituto comprensivo “Gallozzi”. L’uomo avrebbe fatto irruzione a scuola durante una protesta di altri genitori, colpendo il professore con un pugno al volto e causandogli gravi lesioni, ritenute guaribili in 80 giorni. Il caso ha scosso la comunità scolastica locale e sollevato interrogativi sulla sicurezza del personale docente. Il processo inizierà l’8 maggio davanti al giudice Alessandra Vona. La vittima, assistita dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, si è costituita parte civile.

L’aggressione all’interno dell’Istituto Gallozzi

I fatti risalgono a circa un anno e mezzo fa. A.D.M., residente a Santa Maria Capua Vetere, si introdusse nell’Istituto Gallozzi mentre era in corso una protesta da parte di alcuni genitori contro un insegnante. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’uomo avrebbe individuato un docente, G.M., e lo avrebbe colpito con un violento pugno al volto, causandogli un grave trauma con complicanze al bulbo oculare. Il referto medico ha attestato una prognosi di 80 giorni. La dinamica è risultata ancora più allarmante poiché l’aggressore avrebbe agito per errore: avrebbe scambiato il vicepreside per un altro insegnante, accusato dal figlio di comportamenti inopportuni.

Indagini e rinvio a giudizio

L’intervento della Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha portato all’identificazione del responsabile. A coordinare l’inchiesta il sostituto procuratore Armando Bosso, che ha configurato il reato come lesioni aggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale della vittima. La querela della persona offesa è stata formalizzata presso il commissariato locale, dando il via alle indagini. Il professore è rappresentato in giudizio dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, con richiesta di risarcimento in sede civile.

L’inizio del processo e l’escussione della vittima

La prima udienza del processo è fissata per l’8 maggio, davanti al giudice Alessandra Vona. In quella sede è prevista l’escussione della persona offesa, che dovrà riferire in aula l’intera dinamica dell’aggressione subita. Il procedimento si preannuncia delicato, anche in considerazione del contesto scolastico in cui si è verificato l’episodio e della risonanza che ha avuto nella comunità educativa.

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