Per la prima volta, unโindagine condotta dalla Conferenza dei Rettori delle Universitร Italiane (CRUI) ha fornito dati concreti sulla diffusione di abusi, molestie e violenze di genere negli Atenei italiani. Tra marzo e novembre 2024 sono state raccolte 243 segnalazioni, un numero significativo che evidenzia la necessitร di affrontare il fenomeno con strumenti piรน efficaci e azioni concrete. Il rapporto della CRUI segna un punto di svolta nel dibattito sulla sicurezza negli ambienti universitari, mettendo in luce sia le criticitร del sistema che i passi avanti compiuti dalle istituzioni accademiche per tutelare le vittime. Secondo la presidente della CRUI, Giovanna Iannantuoni, il primo obiettivo รจ sensibilizzare sul problema e rafforzare le misure disciplinari, affinchรฉ chi commette abusi sia sanzionato in modo piรน severo. Parallelamente, si punta a promuovere una cultura del rispetto giร a partire dalle scuole, per prevenire il radicamento di dinamiche tossiche prima dellโingresso nel mondo universitario.
Sportelli antiviolenza: un servizio ancora troppo limitato
Dallo studio emerge che, sebbene molte universitร stiano cercando di attrezzarsi con sportelli di ascolto e servizi di supporto per le vittime di molestie e discriminazioni, la loro diffusione รจ ancora insufficiente.
Attualmente, solo 18 atenei dispongono di sportelli antiviolenza strutturati, mentre 3 universitร su 4 ne sono ancora sprovviste. La creazione di questi servizi, spiega Iannantuoni, richiede investimenti significativi e lโintegrazione con reti di supporto esterne, per garantire la massima trasparenza ed evitare possibili conflitti di interesse allโinterno delle stesse istituzioni accademiche. Lโobiettivo รจ potenziare queste strutture affinchรฉ diventino punti di riferimento accessibili a tutti gli studenti e il personale universitario.
Le universitร con piรน segnalazioni e le azioni disciplinari adottate
Lโindagine ha rivelato che in nove universitร sono stati segnalati piรน di dieci casi di abusi e molestie. In alcuni di questi Atenei, gli episodi sono diventati casi di cronaca nazionale, portando allโallontanamento o alla sospensione dei docenti coinvolti.
Dei 243 casi totali, 103 riguardano molestie sessuali, fisiche o cybermolestie, confermando lโurgenza di una risposta chiara e uniforme a livello nazionale. La CRUI sottolinea che ogni singolo episodio rappresenta una violazione grave che non puรฒ essere tollerata. Se da un lato le universitร stanno dimostrando una maggiore consapevolezza del problema, dallโaltro il numero di casi denunciati resta ancora elevato, segno che il percorso per una reale tutela delle vittime รจ ancora lungo.
Mobbing e pressione psicologica: un problema invisibile ma diffuso
Oltre agli episodi di violenza fisica e sessuale, lโindagine evidenzia unโampia diffusione di molestie psicologiche, mobbing e stalking. Circa il 38% delle segnalazioni riguarda pressioni psicologiche esercitate nei confronti di studenti o personale accademico, spesso in contesti di forte squilibrio di potere.
Lโambiente universitario, con le sue dinamiche gerarchiche, puรฒ infatti favorire forme di sudditanza psicologica che, se non adeguatamente monitorate e sanzionate, possono tradursi in situazioni di abuso di potere. Contrastare queste dinamiche richiede strumenti normativi piรน efficaci e un rafforzamento dei meccanismi di segnalazione e protezione delle vittime.
Poche segnalazioni dal Sud: il rischio di una sottostima del fenomeno
Un aspetto preoccupante emerso dallโindagine รจ la scarsa presenza di segnalazioni negli atenei del Sud Italia. Questo dato, secondo gli esperti, potrebbe indicare non tanto una minore incidenza del fenomeno, quanto piuttosto una maggiore reticenza a denunciare, spesso per paura di ripercussioni o per mancanza di fiducia nei confronti delle istituzioni.
Per affrontare questa criticitร , la CRUI ha affidato alla rettrice dellโUniversitร di Messina il compito di coordinare un piano dโazione specifico per il Mezzogiorno. Lโobiettivo รจ sensibilizzare studenti e personale accademico, superare barriere culturali e incentivare le segnalazioni, garantendo maggiore protezione a chi denuncia.
Sanzioni piรน severe: il modello Pavia e il ruolo dei rettori
Negli ultimi anni, i rettori delle universitร italiane hanno chiesto strumenti piรน incisivi per contrastare gli abusi allโinterno degli Atenei. Un esempio concreto di questa richiesta รจ il recente licenziamento di un primario dellโUniversitร di Pavia, accusato di molestie.
Secondo Iannantuoni, questo caso rappresenta un modello da seguire: servono sanzioni piรน rapide e severe, affinchรฉ le universitร possano intervenire con maggiore tempestivitร ed efficacia. Attualmente, i poteri dei rettori in materia disciplinare sono limitati, motivo per cui la CRUI sta lavorando a stretto contatto con il Ministero dellโUniversitร e della Ricerca (MUR) per rafforzare le normative e ampliare le possibilitร di intervento.
Il ruolo del governo e dellโeducazione nella lotta alla violenza di genere
Il contrasto alla violenza di genere non puรฒ limitarsi allโambito universitario, ma deve iniziare molto prima, coinvolgendo scuole e centri di formazione. La CRUI sottolinea lโimportanza di unโeducazione alla cultura del rispetto fin dallโinfanzia, per prevenire il radicamento di atteggiamenti discriminatori e violenti.
โI problemi non iniziano allโuniversitร , ma molto prima. Dobbiamo lavorare sulle nuove generazioni, promuovendo un cambiamento culturale che parta dai piรน piccoliโ, afferma Iannantuoni, lanciando un appello per politiche educative piรน incisive e interventi strutturali volti a costruire ambienti di studio e di lavoro sicuri per tutti.
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