Allarme burnout a scuola: SGS chiede un piano di prevenzione

SGS denuncia carichi insostenibili: attivare subito il piano stress per fermare il burnout di docenti e personale ATA nelle scuole italiane.

A cura di Scuolalink Scuolalink
09 dicembre 2025 13:30
Allarme burnout a scuola: SGS chiede un piano di prevenzione - Direttivo SGS
Direttivo SGS
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Il Direttivo SGS lancia l’allarme sul burnout che colpisce duramente il personale scolastico. Tra una burocrazia soffocante, classi complesse e stipendi inadeguati, la situazione è critica. È urgente attivare il piano di prevenzione dello stress per tutelare la salute di tutti i lavoratori.

Direttivo SGS, attivare il “Piano di prevenzione dello stress lavoro-correlato” per tutti i lavoratori della scuola

Il burnout (sindrome da esaurimento fisico, emotivo e mentale)  tra i lavoratori della scuola (insegnanti, ATA, dirigenti, educatori) è diventato un fenomeno drammaticamente diffuso dichiarano i dirigenti del SGS Scuola.  Le cause principali sono ben note e si sommano in modo micidiale: Carico burocratico insostenibile Compilazione di registri elettronici, PEI, PDP, progetti PON, RAV, PTOF, certificazioni, rendicontazioni… spesso fino a tarda sera o nel weekend. Classi sempre più complesse Numero elevato di alunni per classe, presenza di BES/DSA in forte aumento, casi di disagio psico-sociale gravi, aggressività e mancanza di rispetto che partono dalle famiglie.

Stipendi fermi da decenni. Un insegnante italiano con 20 anni di servizio guadagna meno di un collega tedesco neoassunto. Il potere d’acquisto è crollato. Mancanza di supporto reale Psicologi scolastici quasi inesistenti, dirigenti spesso lasciati soli, formazione obbligatoria percepita come inutile e punitiva. Clima tossico e precarietà Concorsi ogni due anni, graduatorie instabili, supplenti annuali che cambiano scuola ogni settembre, burn-out anche tra i precari che devono “fare bella figura” a tutti i costi.

I dati sono allarmanti: Uno studio ENEA-INAIL del 2023 parla di oltre il 60% dei docenti con sintomi di burnout medio-alto. Cosa si potrebbe fare (ma che, realisticamente, non si farà a breve): Riduzione drastica della burocrazia (una task force vera, non le solite commissioni) Aumento significativo degli organici (docenti di sostegno, psicologi, personale ATA) Riconoscimento economico dignitoso e carriera reale. Formazione seria sulla gestione della classe e del conflitto. Protocolli chiari di tutela per chi subisce aggressioni verbali/fisiche (invece di lasciare tutto in capo al singolo)

Cosa può fare la scuola. Attivazione del “Piano di prevenzione dello stress lavoro-correlato” (obbligatorio per legge dal 2011 ma spesso ignorato).Sportello di ascolto psicologico interno (molte scuole lo hanno grazie ai fondi PNRR). Riduzione carichi di lavoro per chi è in burnout (orario ridotto, esoneri, assegnazione a biblioteca/laboratori).Formazione specifica per DS e colleghi sul riconoscimento del burnout concludono i dirigenti.

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