Assunzioni IRC Lombardia, tutto bloccato: 315 docenti esclusi con le graduatorie errate
In Lombardia 315 docenti di religione cattolica (IRC) sono esclusi dalle assunzioni a causa di gravi errori nelle graduatorie e per ritardi amministrativi.


In Lombardia, la procedura per le assunzioni degli insegnanti di religione cattolica (IRC) si è bloccata. A causa di ritardi, errori palesi nelle graduatorie e la mancata applicazione di un decreto ministeriale, ben 315 docenti restano esclusi. La denuncia arriva dai sindacati autonomi, che puntano il dito contro l'inefficienza amministrativa e il silenzio delle sigle storiche.
Errori e ritardi nelle graduatorie per le assunzioni degli IRC in Lombardia
Le graduatorie per l'insegnamento della religione cattolica (IRC) in Lombardia, approvate con il Decreto USR n. 1847, presentano criticità evidenti. Sono stati attribuiti indebitamente 4 punti per l'anno scolastico 2023/24, non previsto dal bando, e contemporaneamente sottratti ingiustamente altri 4 punti per errori nella convalida dei titoli. Questi sbagli, sommati a calcoli errati e al mancato rispetto delle precedenze, hanno alterato le posizioni, danneggiando i docenti in attesa di assunzione. La Lombardia, inoltre, non ha ancora recepito il DM 144/2025, lasciando in sospeso 315 posti aggiuntivi per gli IRC.
La suddivisione illegittima dei posti per le assunzioni in ruolo
Un'altra grave anomalia riguarda la suddivisione delle graduatorie. L'amministrazione ha separato i percorsi di infanzia e primaria, e quelli delle scuole medie e superiori. Questa scelta viola palesemente la legge 186/2003, che prevede un unico ruolo per l'infanzia/primaria e uno unico per l'intero settore della secondaria. Tale divisione, priva di base normativa, non solo genera confusione ma espone l'intero processo a possibili ricorsi legali, compromettendo la stabilità del sistema e i diritti degli insegnanti di religione.
Il silenzio dei sindacati storici
Di fronte a questa situazione, i sindacati autonomi Fensir e SAIR hanno denunciato con forza le omissioni e gli errori. Hanno evidenziato come le graduatorie definitive siano state pubblicate frettolosamente, impedendo la correzione degli sbagli. Colpisce, invece, il silenzio dei sindacati storici, che non hanno agito per pretendere il rispetto delle norme e la tutela dei docenti. Questa inerzia, secondo le sigle autonome, si traduce in una complicità di fatto con un'amministrazione che non garantisce trasparenza e diritti ai lavoratori della scuola.