Attività alternative alla religione, Anief: 'Rispettare la norma, stop agli uditori'

Le scuole devono garantire le attività alternative all'ora di religione: vietato tenere gli studenti in classe come semplici uditori.

11 dicembre 2025 07:00
Attività alternative alla religione, Anief: 'Rispettare la norma, stop agli uditori' - Insegnante di Religione Cattolica
Insegnante di Religione Cattolica
Condividi

Il sindacato Anief interviene per chiarire le regole sulle attività alternative alla religione. Per gli studenti che non scelgono l'IRC, la scuola deve garantire percorsi specifici. È assolutamente vietato lo status di uditore in classe durante la lezione, poiché questa prassi viola la normativa vigente e i diritti delle famiglie.

L'obbligo delle attività alternative alla religione

Il Consiglio di Stato, tramite la sentenza n. 2749/2010, ha sancito che l'attivazione delle attività didattiche formative rappresenta un dovere istituzionale imprescindibile. Non è sufficiente invocare l'autonomia scolastica: gli istituti devono fornire spazi adeguati e personale dedicato per coloro che non si avvalgono dell'insegnamento religioso. Le numerose circolari ministeriali emanate nel tempo confermano la necessità di predisporre percorsi che garantiscano la piena tutela del diritto allo studio. Risulta illegittimo e discriminatorio lasciare gli alunni in classe senza un programma specifico, contravvenendo così alle disposizioni legislative attuali.

Divieto di studenti uditori in aula

Secondo il referente nazionale Carmelo Mirisola, nessun alunno può rimanere in aula come semplice uditore passivo. Questa prassi, purtroppo diffusa, espone i docenti e l'istituto a una possibile responsabilità civile ai sensi dell'art. 2048 del Codice Civile. Anche in presenza di una eventuale liberatoria firmata dai genitori, la permanenza in classe durante l'ora di religione risulta irrispettosa delle scelte familiari. La normativa esclude automatismi: chi non frequenta l'IRC deve essere impegnato altrove in modo costruttivo, evitando situazioni di "parcheggio" che non portano alcun beneficio educativo allo studente e che contrastano con la ratio della legge.

Tipologie di percorsi formativi

Le istituzioni scolastiche sono tenute a organizzare opzioni concrete che contribuiscano allo sviluppo della personalità degli alunni. La mancata attivazione di questi percorsi configura un grave inadempimento sia sul piano giuridico che su quello formativo, come ribadito dalla giurisprudenza del Tribunale di Padova. Le attività proposte devono prevedere:

  • Sessioni di studio assistito con personale dedicato;

  • Attività formative sui valori della vita civile;

  • Approfondimenti disciplinari mirati. ANIEF continuerà a vigilare affinché venga rispettata la libertà di coscienza, contrastando soluzioni di comodo che ignorano le sentenze dei tribunali.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail