Briatore, scuola e paghetta: “Falco ha 500 euro al mese, ma deve andare bene”
Flavio Briatore racconta la sua infanzia tra rigore e ribellione, e il suo approccio educativo per il figlio Falco: scuola, impegno e una paghetta da 500 euro


Flavio Briatore si racconta in un’intervista al Corriere della Sera, ripercorrendo la sua infanzia tra i banchi di scuola con genitori maestri e condividendo riflessioni sull’educazione del figlio Falco. Dal rigore paterno alla “fame” di successo, fino alla paghetta mensile da 500 euro, l’imprenditore parla del valore della scuola, del lavoro e della libertà personale
La bocciatura è una lezione di vita per Briatore
Flavio Briatore ricorda con ironia e lucidità gli anni della scuola elementare, quando i suoi insegnanti erano proprio i genitori. Frequentò prima, seconda e terza con la madre, poi quarta e quinta con il padre, che lo bocciò all’ultimo anno. “L’ha fatto per dare il buon esempio” – racconta – spiegando che in quel periodo faceva parte di un gruppo di “discoli” poco inclini alla disciplina, spesso in ritardo, indifferenti al catechismo e inclini a disturbare le lezioni. Quella bocciatura, vissuta come una sfida, fu per lui uno stimolo a recuperare: in due anni completò il ciclo scolastico e si diplomò da geometra, conquistando subito l’indipendenza economica.
Briatore: l’educazione di Falco
Parlando del figlio Falco, Briatore ammette che trasmettere la “fame” di successo vissuta nella sua giovinezza è difficile, soprattutto quando si cresce in un contesto di benessere. Il ragazzo studia in una boarding school in Svizzera, dove riceve una formazione internazionale che lo rende, secondo il padre, più preparato ad affrontare il futuro. Parla quattro lingue ed è già coinvolto negli affari familiari. Briatore riconosce che è complicato non viziare i figli, ma fissa una regola imprescindibile: “L’importante è che vada bene a scuola”.
Una visione più aperta
Nel tempo, la posizione di Briatore sull’educazione si è fatta più flessibile. In passato sosteneva che il figlio non avrebbe frequentato l’università, ma oggi lascia aperta ogni strada: imprenditore o no, ciò che conta è che Falco trovi la propria felicità. La priorità non è replicare le orme paterne, ma raggiungere un equilibrio personale, costruire una vita piena, qualunque essa sia. Resta però vivo il desiderio di vedere il figlio realizzato e autonomo, nonostante le possibilità economiche. Un’impostazione che ricorda quella di Bill Gates, che ha annunciato di voler lasciare ai figli meno dell’1% della sua ricchezza.
500 euro al mese, ma con disciplina
Alla domanda sul denaro, Briatore risponde con schiettezza: la paghetta mensile di Falco è di 500 euro. Una somma notevole per un adolescente, ma che – nelle intenzioni del padre – rappresenta un esercizio di responsabilità e misura. “Deve anche cavarsela”, dice, sottolineando che la libertà va sempre accompagnata dal senso del dovere e dell’impegno scolastico. Un approccio educativo che, pur tra agi e privilegi, cerca di formare un giovane capace di affrontare il mondo con strumenti solidi e visione.