Caos semestre filtro Medicina: ricorso dell'UDU Trento
Semestre filtro Medicina: dati allarmanti su stress e iniquità: pronta l'azione legale di UdU Trento per tutelare il diritto allo studio.
Il semestre filtro Medicina sta causando gravi ripercussioni sulla salute degli studenti, come confermato dai dati raccolti dall'Unione degli Universitari. Molti iscritti denunciano sintomi di stress acuto e un carico di studio insostenibile, definendo il sistema iniquo e dannoso. L'UDU Trento annuncia un ricorso legale collettivo per contrastare queste irregolarità e garantire l'ammissione in sovrannumero.
Un esperimento che costa caro alla salute
I dati emersi dal questionario dell'UDU sono inequivocabili: il 95% degli studenti lamenta un carico di lavoro eccessivo. Il 78,9% degli intervistati si oppone fermamente a questa modalità, mentre ben 108 studenti segnalano un impatto devastante sul proprio benessere psicologico.
Ecco le principali problematiche di salute riscontrate:
Sintomi fisici ricorrenti come emicrania, nausea e tachicardia;
Disturbi del sonno, in particolare insonnia persistente;
Stati d'ansia legati all'incertezza del percorso accademico.
Semestre filtro Medicina: ostacoli logistici e sbarramenti
A Trento la situazione è aggravata da difficoltà logistiche, con lezioni svoltesi lontano dal centro universitario e dai servizi essenziali per il primo mese. Gli studenti vivono in un limbo: su 500 frequentanti, solo 80 proseguiranno il percorso, lasciando fuori la stragrande maggioranza.
Le stime prevedono che solo il 20% supererà lo scoglio degli esami previsti. Chi viene escluso si trova in una situazione critica, poiché i posti in sovrannumero nei corsi affini non sono sufficienti per assorbire tutti i respinti.
Disparità territoriali e discriminazioni
L'inchiesta ha fatto luce su profonde differenze tra gli atenei italiani, con obblighi di frequenza che variano dal 70% di Napoli al 67% di Palermo. Queste discrepanze minano la coerenza del sistema nazionale e creano ingiustizie palesi.
Criticità significative colpiscono anche gli studenti extracomunitari e quelli con Bisogni Educativi Speciali (BES) o DSA. La burocrazia rende difficile l'accesso agli strumenti compensativi, mentre le rigide regole di compilazione dei quiz rischiano di invalidare prove per mere formalità.
La strategia legale per il diritto allo studio
Di fronte a quello che viene definito un fallimento istituzionale, l'UDU Trento ha avviato un'azione legale con lo studio Bonetti & Partners. La strategia si articola in due fasi precise: un reclamo al CEDS entro dicembre per violazione della Carta sociale europea e un ricorso al TAR a gennaio.
L'obiettivo finale non è bloccare le graduatorie, ma ottenere l'ammissione in sovrannumero per chi ha superato gli esami ma è escluso dai limiti numerici. L'UDU ribadisce che il diritto allo studio non può essere sacrificato in nome di un sistema che genera precarietà e malessere.